Una crisi del capitalismo è una catena di eventi in un’economia capitalista che scatena una depressione finanziaria o una recessione. È un termine più associato all’economia marxiana, le teorie avanzate dall’economista politico e filosofo Karl Marx. Una crisi del capitalismo è caratterizzata da un collasso del sistema capitalista che si verifica gradualmente per un certo periodo di tempo. Notevoli crisi del capitalismo includono la Grande Depressione degli anni ’30, le crisi economiche del Messico negli anni ’90 e la crisi finanziaria globale della fine degli anni 2000.
L’economia politica marxista delinea le idee di Marx sulla produzione e sul commercio, su come questi atti si relazionano con il governo e su come alla fine influenzano la distribuzione della ricchezza di un paese. La teoria illustra come una crisi derivi da uno stile capitalista di economia politica. Secondo Marx, il periodo di crisi è caratterizzato da grandi cambiamenti in una società e da lotte più chiaramente definite tra le varie classi sociali.
Seguendo la teoria della crisi di Marx, una crisi del capitalismo si sviluppa quando la produzione è diventata eccessiva e gli operai che sono parte integrante del processo di produzione vengono emarginati. Quando pochi eletti possiedono la maggior parte della ricchezza in un’economia, ciò provoca una crisi del capitalismo. Secondo lui, il sistema non può continuare sotto lo sforzo dei lavoratori che sono stati trattati male – da una prospettiva finanziaria o altro – e si verifica un guasto naturale.
Marx ha identificato tre aree chiave di una crisi del capitalismo. Nel primo, i tassi di occupazione sono aumentati con la domanda di più beni e servizi. La forza lavoro aumenta e anche i salari. Sono questi i fattori che, alla fine, fanno fallire il sistema capitalista: il tasso di profitto vacilla e il sistema collassa sotto il peso di troppi lavoratori, troppi salari alti e non abbastanza redditività.
La seconda area identificata da Marx è l’antica teoria di “ciò che viene fuori deve venire giù”. Quando la domanda di un bene o di un servizio è al massimo, richiede la necessità di lavoratori più qualificati e offerte di retribuzione migliore. Il saggio di profitto, tuttavia, non può rimanere per sempre ai massimi storici e alla fine cadrà, causando una crisi del capitalismo.
Nel terzo aspetto di Marx in una crisi del capitalismo, la riduzione della domanda dei consumatori di un bene o servizio diventa un problema. Quando i profitti diminuiscono, lo stesso vale per i salari e, in molti casi, per le dimensioni della forza lavoro. Questa mancanza di domanda si ripercuote finanziariamente sull’intera economia e, quando troppe imprese la sperimentano, può verificarsi una crisi del capitalismo.