La vita era più dura per la maggior parte delle persone 150 anni fa, ma non era l’unico motivo per cui raramente si vede qualcuno sorridere nelle vecchie fotografie. Fino a tempi relativamente recenti, sorridere alla telecamera era, beh, disapprovato, perché si pensava che ti facesse sembrare sciocco, infantile o persino malvagio.
“Nelle belle arti, un sorriso era caratteristico solo di contadini, ubriaconi, bambini e scemi, suggerendo una bassa classe o qualche altra carenza”, afferma la storica Christina Kotchemidova. “I codici di etichetta del passato richiedevano un attento controllo della bocca; anche gli standard di bellezza richiedevano una bocca piccola”.
Le statistiche non mentono: secondo una ricerca della Brown University e dell’Università della California, Berkeley, le foto delle scuole superiori dal 1905 al 2013 mostrano chiaramente come il sorriso abbia gradualmente guadagnato popolarità nel tempo. La loro analisi di 37,000 immagini dell’annuario rivela una chiara tendenza nella norma per le fotografie – e probabilmente per gli atteggiamenti americani – dalla serietà alla felicità, finta o reale. Riesci a immaginare un selfie in cui qualcuno non sorride?
Perché non sorridere?
La ricerca suggerisce che sorridere, che tu ne abbia voglia o meno, può migliorare l’umore e alleviare lo stress.
Poiché anche i bambini ciechi sorridono, gli scienziati ritengono che sorridere sia un comportamento innato, non appreso.
In media, un bambino sorride circa 400 volte al giorno, mentre un adulto riesce solo a circa 20 di questi sorrisi.