L’Ottavo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce ai cittadini il diritto di essere liberi da cauzioni eccessive e punizioni crudeli e insolite. È stato ratificato insieme al Bill of Rights ed è entrato in vigore nel 1791. È integrato dal 14° emendamento e dalla sua clausola Due Process, e prende in prestito dal Bill of Rights inglese di 100 anni prima. Fu ratificato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1776 nella Dichiarazione dei diritti della Virginia e si combina con il quinto, il sesto e il settimo emendamento per proteggere i diritti degli accusati.
Le disposizioni punitive crudeli e insolite dell’ottavo emendamento vietano le punizioni ritenute eccessive o rimosse dai valori della società, tra cui il disegno e lo squartamento, una pratica che all’epoca era popolare in tutta Europa. Proibisce inoltre le punizioni estreme di sventramento, dissezione pubblica, bruciatura viva e privazione della cittadinanza. Consentiva l’uso dell’impiccagione e del plotone di esecuzione, anche se da allora sono stati vietati.
Queste punizioni furono limitate prima dall’Ottavo Emendamento stesso, e poi da una decisione della Corte Suprema del 1972, che enunciava quattro principi fondamentali per governare la restrizione delle pene. Questi principi limitavano le pene degradanti della dignità umana, come la tortura; quelli che sono arbitrari; quelli che sono chiaramente respinti dalla maggior parte della società; e quelli che sono chiaramente inutili.
Le Corti Supreme, in passato, hanno dichiarato molte punizioni legali troppo eccessive in alcuni casi ai sensi dell’Ottavo Emendamento. Una punizione per il lavoro duro e doloroso fu annullata nel 1910, così come una punizione per la dipendenza da stupefacenti nel 1962, sebbene fosse consentita l’ergastolo per il possesso di grandi quantità di queste droghe. A partire dal 1983, la durata delle pene cominciò a essere messa in discussione in quanto crudele e inconsueta per l’entità del reato commesso.
La condanna a morte è un aspetto particolarmente controverso dell’ottavo emendamento. L’emendamento ha previsto la restrizione della pena capitale per i disabili mentali, quelli di età inferiore ai 18 anni e coloro che hanno commesso stupro, che è stata accolta con molte discussioni. Gli Stati presto hanno cambiato le loro leggi per adeguarsi alle sentenze della Corte Suprema, con alcuni stati che hanno mantenuto la pena di morte e altri l’hanno abrogata. La Suprema Corte, nel 1976, ha disposto la separazione delle decisioni di un verdetto e di una sentenza.
L’ottavo emendamento era originariamente applicato solo alle punizioni e alle multe inflitte dal governo federale e dalla Corte suprema. Il caso del 1962 Robinson v. California prevedeva che la crudele e insolita clausola punitiva si estendesse anche agli stati. La Corte Suprema, tuttavia, non ha stabilito se le altre disposizioni dell’emendamento si applicano anche al di fuori del governo federale.