Per la maggior parte delle persone, le allergie sono una piccola seccatura. Vengono una o due volte l’anno come raffreddore da fieno, o causano il raffreddore quando si avvicinano a cani o gatti. Per alcuni, le allergie possono essere debilitanti, rendendo praticamente impossibile uscire o stare nella stessa casa di un animale domestico di famiglia. In tali casi, i farmaci da banco potrebbero non essere sufficienti per eliminare i sintomi ed è necessaria l’assistenza professionale di un allergologo. Viene condotto un attento esame dei risultati dei test allergologici per determinare un preciso corso di trattamento antiallergico volto a desensibilizzazione e curare efficacemente le allergie di un paziente.
Il trattamento di desensibilizzazione, noto come immunoterapia, prevede l’iniezione di dosi sempre più elevate di allergene in un paziente a intervalli regolari. In un periodo di un anno o più, il paziente diventa sempre meno soggetto a reazioni allergiche da sostanze specifiche. L’immunoterapia è un ciclo di trattamento mirato e le dosi di siero sono formulate in base alle sensibilità specifiche di un paziente. Ogni paziente è sensibile a cose diverse in misura diversa, quindi la corretta interpretazione dei test allergologici è fondamentale nel determinare come formulare la terapia.
I test allergologici sono quindi il primo passo nell’immunoterapia. Coinvolgono piccole punture sottocutanee di quantità molto piccole di allergeni comuni, tra cui polline di erba e alberi, peli di cani e gatti, muffe, tabacco, acari della polvere ed escrementi di scarafaggi. Le punture di spillo sono disposte a griglia sul braccio o sulla schiena del paziente, per un totale di circa 30 diversi allergeni.
Il corpo reagisce alla presenza altamente localizzata degli allergeni rigonfiandosi in piccoli lividi. I risultati del test di allergia vengono interpretati giudicando il diametro di ciascun guardolo dopo un periodo di circa dieci minuti. Confrontando i diametri con una metrica nota, un allergologo può calcolare esattamente quanto è allergico il paziente a ciascuna sostanza.
A seconda di quante diverse sostanze un paziente risulta sensibile in base all’interpretazione dei risultati dei test allergologici, vengono creati fino a tre sieri che devono essere iniettati su base settimanale. Questa routine viene mantenuta per un anno e successivamente su base mensile per quattro anni o più. Circa ogni quattro settimane circa, il siero viene rafforzato come parte del processo di desensibilizzazione. Gli aumenti di potenza sono calcolati in base ai risultati del test allergologico iniziale, quindi se un individuo è altamente allergico al polline di graminacee ma non al pelo di cane, la quantità di polline d’erba nel siero sarà molto più basso all’inizio, mentre il pelo di cane sarà essere presente in maggiore quantità.