Che cos’è l’arte cinetica?

L’arte cinetica è un’opera d’arte, in particolare la scultura, che presenta movimenti. Questo tipo di arte, inventata nel 20 ° secolo, ha componenti che possono essere messi in moto da qualcosa di esterno, come il vento, o da diversi tipi di meccanica interna. Alexander Calder e Marcel Duchamp sono due pionieri dell’arte cinetica. Ingegnere meccanico che si è dedicato all’arte, Alexander Calder ha creato grandi cellulari che si muovono nel vento, mentre uno dei pezzi famosi di Marcel Duchamp presenta una ruota di bicicletta impiantata nel sedile di legno di uno sgabello.

La popolarità dell’arte cinetica è cresciuta in seguito a una popolare mostra a metà degli anni ’50 a Parigi che presentava sia Duchamp che Calder, oltre a opere di Pol Bury, Jean Tinguely, Yaacov Agam, Victor Vasarely e Jesus Rafael Soto. Alexander Calder ha visto la forma d’arte come una composizione di movimenti, simile al modo in cui i pittori presentano una composizione di colori. La nuova forma d’arte ha prodotto un nuovo modo di pensare all’arte, con artisti che mostrano la bellezza che può essere trovata nel movimento o nell’illusione del movimento.

L’arte cinetica è rimasta popolare durante gli anni ’60 e la metà degli anni ’70. Un’arte cinetica lumino cinetica, incorpora la luce con il movimento. Il movimento può essere indotto nell’arte cinetica in diversi modi. Le onde sonore, il vento, l’energia solare, il vapore, l’acqua, l’elettricità, l’orologio, le molle e persino il tocco umano sono stati tutti affidati agli artisti per mettere in moto i loro pezzi.

Quattro fili all’interno del movimento dell’arte cinetica sono stati creati nel 1970. Un filo consisteva nel cellulare creato da Alexander Calder e dai suoi seguaci, e un secondo filo consisteva in pezzi soprannominati arte spazzatura, che comprendeva alcune delle opere di Marcel Duchamp. Una terza, op art, è un tipo di illusione visiva del movimento. Il quarto thread comprende creazioni artistiche basate sulla luce.

L’arte op divenne popolare negli anni ’60. A differenza di un mobile o di una scultura tridimensionale, l’op art ha solo due dimensioni, ma dà comunque la percezione del movimento attraverso le illusioni visive. L’uso dell’artista di motivi, linee e colori può ingannare l’occhio nel vedere il movimento quando nessuno è presente.