Ingegneria dei fattori umani è un termine generico utilizzato per descrivere una serie di discipline che studiano il modo in cui gli utenti apprezzano e interagiscono con i prodotti. Ciò può includere la progettazione e il marchio del prodotto, la psicologia del prodotto, la progettazione dell’interfaccia utente e il factoring dell’istruzione. L’ingegneria dei fattori umani è indicata in gran parte del mondo come ergonomia e occasionalmente può essere abbreviata semplicemente con fattori umani o ingegneria umana.
Fattori umani si avvale di esperti di molte discipline diverse per dipingere un quadro più chiaro di come un essere umano interagirà con un prodotto. Di particolare utilità nei fattori umani sono ingegneri, designer, psicologi e programmatori di computer. In alcune situazioni, potrebbero essere necessari altri esperti, a seconda del prodotto specifico: i prodotti didattici potrebbero richiedere le intuizioni di un professionista dell’istruzione, mentre un programma vocale potrebbe utilizzare un linguista per determinare come è più probabile che le persone interagiscano con il software.
L’obiettivo essenziale è analizzare come è probabile che le persone utilizzino un prodotto e progettare il prodotto in modo tale che sembri più naturale per loro. Questo concetto ha le sue origini nella seconda guerra mondiale, quando veniva utilizzato per affrontare la progettazione di aeroplani in modo che potessero essere costruiti nuovi aeroplani per consentire al pilota di assimilare facilmente la moltitudine di informazioni che riceveva. Negli anni ‘1950, il concetto era diventato una disciplina a tutti gli effetti, dando vita a una serie di campi di nicchia come la biomeccanica e la psicologia ingegneristica. The Human Factors Journal è stato fondato in questo periodo negli Stati Uniti, inaugurando una nuova era di interazione uomo-macchina. Le prime ricerche si occupavano principalmente di macchine industriali e di difesa e dei modi in cui interagivano con gli esseri umani, sebbene siano state condotte anche alcune prime ricerche sui consumatori.
A partire dai primi anni ‘1980, il concetto ha fatto il salto completo nel regno dei consumatori, in particolare con l’avvento dei personal computer. Lo sviluppo del software richiedeva la creazione di interfacce utente robuste che fossero naturali da usare per le persone e l’ingegneria dei fattori umani ha svolto un ruolo chiave nella definizione dell’aspetto e delle sensazioni dei computer che utilizziamo oggi. Anche l’ingegneria dei mobili per il posto di lavoro ha iniziato a fare molto affidamento sull’elemento umano, in particolare sulla forma indicata negli Stati Uniti come ergonomia o biomeccanica. Le sedie sono state progettate pensando alla salute fisica e le scrivanie sono state create per offrire un facile accesso e mobilità in una varietà di situazioni.
Fondamentalmente, questo tipo di ingegneria cerca semplicemente di ridurre la sensazione di tensione che sorge in molte persone quando hanno bisogno di interagire con una macchina. Il suo obiettivo finale è una sensazione completamente naturale quando si utilizza qualsiasi prodotto, tangibile o virtuale. Il futuro di questo tipo di ingegneria è molto eccitante, con rivoluzioni nell’interazione vocale, robotica antropomorfa e sistemi che apprendono e si adattano a compiti frequenti all’orizzonte.