Che cos’è una vita utile stimata?

La vita utile stimata è la quantità di tempo che un’azienda prevede di utilizzare un bene. Questo concetto si riferisce alle immobilizzazioni che le aziende non consumeranno immediatamente. Veicoli, attrezzature, brevetti e risorse naturali sono tra i beni con una vita utile stimata. Le aziende utilizzano questa cifra per calcolare il deprezzamento, l’ammortamento o l’esaurimento. Questi ultimi dati rappresentano la spesa riconosciuta che ogni azienda registra nella sua contabilità generale quando utilizza le attività.

Gli standard contabili nazionali o le agenzie fiscali governative in genere creano linee guida per la vita utile stimata di un bene. Ogni risorsa va in un gruppo specifico. Ad esempio, alcuni tipi di veicoli, edifici o attrezzature saranno una categoria specifica. Le linee guida sono in genere per le immobilizzazioni materiali. Le aziende possono utilizzare queste cifre per ammortizzare con precisione le attività ai fini fiscali.

Molti tipi di calcoli di ammortamento sono disponibili per l’utilizzo da parte delle aziende. Un metodo comune, chiamato ammortamento lineare, sottrae il valore di recupero di un bene dal costo storico. La differenza è divisa per la vita utile del bene. Questa cifra rappresenta l’ammortamento annuale che una società registrerà nella sua contabilità generale. L’importo è una spesa che indica il valore perso dall’utilizzo del bene nella normale operatività aziendale.

I beni materiali, come brevetti, diritti d’autore o diritti di utilizzo dei beni, hanno spesso una vita utile intrinseca. Le agenzie governative che concedono queste attività generalmente fissano la vita utile stimata per ciascun tipo di attività immateriale. Ad esempio, i brevetti possono durare 20 anni dalla data di deposito; la durata del copyright può variare da 95 a 120 anni in determinate condizioni; ei diritti di utilizzo dei beni di solito dipendono dai contratti stipulati tra la società e un’altra parte. Le attività immateriali utilizzano l’ammortamento per ridurre il valore storico dell’attività. Esistono alcune piccole differenze tra ammortamento e svalutazione.

Il calcolo dell’ammortamento divide il costo dell’attività immateriale per la sua vita utile stimata dichiarata. Il risultato è la spesa annuale registrata nella contabilità generale. In genere non esiste alcun valore di recupero per le attività immateriali, poiché l’elemento è solitamente privo di valore alla fine della sua vita. L’ammortamento a quote costanti è, ancora una volta, tra i più comuni utilizzati per ridurre il valore delle immobilizzazioni immateriali.

L’esaurimento è la riduzione del valore delle risorse naturali. Pozzi petroliferi, miniere di carbone e legname sono alcuni esempi di risorse naturali. Le aziende stimeranno la vita utile di queste risorse in base all’ammontare dei beni prelevati dall’area. Il valore della risorsa diviso per la vita utile stimata darà importi di esaurimento annuo. Non esiste alcun valore di recupero, in quanto il bene è generalmente privo di valore dopo che l’azienda ha completato la lavorazione dell’area.

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