L’abbigliamento femminile è diventato più grande, con le taglie etichettate che ora hanno misure più grandi. Ad esempio, nel 2012, i pantaloni da donna taglia 14 nel Regno Unito misuravano circa 4 pollici (10.16 cm) in più in vita rispetto alla stessa taglia negli anni ‘1970. Questa pratica, denominata “vanity sizing” o “size inflation”, si è verificata anche negli Stati Uniti. Gli abiti etichettati con una taglia 0 nel 2006 sono risultati approssimativamente equivalenti a una taglia 8 degli anni ‘1950. I marchi che aumentano le misure fisiche dell’abbigliamento femminile ma mantengono le stesse dimensioni dell’etichetta hanno maggiori probabilità di aumentare l’autostima nei clienti, rendendoli più propensi ad acquistare da quel marchio.
Maggiori informazioni sull’abbigliamento femminile:
Una donna americana su otto dichiara di avere più di 50 paia di scarpe.
La ricerca ha dimostrato che le donne che si sentono negative nei confronti del proprio corpo dopo aver provato i vestiti hanno maggiori probabilità di acquistare accessori, come gioielli o trucchi.
La famiglia media americana ha speso circa il 3.5% del proprio reddito in abbigliamento nel 2010.