Il trattamento chimico delle acque reflue è un complesso processo industriale che viene impiegato per rimuovere sostanze nocive e batteri dalle acque reflue grezze e dallo scolo dell’acqua piovana. Gli impianti di trattamento delle acque reflue filtrano l’acqua sporca utilizzata, in modo che possa essere riciclata in fonti d’acqua naturali e artificiali. Numerose sostanze chimiche vengono utilizzate nelle diverse fasi del processo di filtrazione per separare i solidi, uccidere batteri e parassiti e rimuovere tossine pericolose. Composti chimici di cloruro ferrico, allume, ozono, cloro e calce aiutano a depurare anche le concentrazioni più inquinate di liquami. Dopo che le acque reflue sono state filtrate, disinfettate e neutralizzate, non rappresentano più una minaccia ambientale e sono considerate sicure per l’uso e il consumo pubblico.
Un impianto di trattamento di solito controlla vari processi di filtrazione fisica prima di impiegare il trattamento chimico delle acque reflue. Grandi centrifughe separano la maggior parte dei fanghi e degli oli dai liquami facendo girare un serbatoio e una serie di setacci eliminano la maggior parte dei solidi rimanenti. Dopo questi processi fisici, vengono aggiunti prodotti chimici per coagulare piccole particelle e portarle sulla superficie di un serbatoio. Il cloruro ferrico e l’allume sono agenti coagulanti popolari che si combinano con particelle tossiche e formano un nuovo fango insolubile. Il materiale crea un film sulla parte superiore del serbatoio, che può essere raschiato via utilizzando uno strumento di raccolta meccanico specializzato.
Una volta rimossi tutti i solidi visibili, vengono utilizzati ulteriori processi di trattamento chimico delle acque reflue per disinfettare il serbatoio dell’acqua mediante ossidazione. Gli operatori degli impianti autorizzati aggiungono soluzioni di cloro o ozono per uccidere batteri, funghi e parassiti nocivi. Il cloro e l’ozono agiscono creando un ambiente ricco di ossigeno che impedisce ai microrganismi di riprodursi, prosperare e colonizzare. A seconda delle dimensioni di un serbatoio e del numero di batteri e parassiti presenti, il processo di trattamento chimico delle acque reflue può richiedere da poche ore a un’intera settimana.
Un’ultima importante tecnica di trattamento chimico delle acque reflue prevede la neutralizzazione del contenuto acido dell’acqua. L’acqua pura è considerata neutra sulla scala del pH, con una misura di sette. Le acque reflue acide hanno tipicamente un valore di pH inferiore a sette e devono essere rese più basiche attraverso processi chimici. Quantità molto specifiche di sostanze chimiche di base vengono aggiunte ai serbatoi acidi per neutralizzare il contenuto. La calce è la base più comunemente usata, poiché è facile per gli specialisti misurare la quantità da aggiungere. I professionisti del controllo qualità testano il pH finale dei serbatoi trattati per assicurarsi che siano neutri prima di rilasciare l’acqua nelle fonti d’acqua pubbliche.