La lavorazione del gas naturale si riferisce ai passaggi necessari per portare il gas naturale dal suo stato estratto a un prodotto utilizzabile e sicuro per il consumatore. Non tutto il gas è uguale nella composizione chimica, il che significa che potrebbero essere necessari più processi separati per raffinare il gas in un prodotto pronto per il gasdotto. La lavorazione del gas naturale è essenziale per la produzione di gas utilizzabile, ma comporta alcuni rischi ambientali e di sicurezza.
L’estrazione del gas naturale avviene attraverso tre tipologie di pozzi, che possono influenzare il tipo di lavorazione del gas naturale necessario per realizzare un prodotto finito. Il gas dei pozzi petroliferi deve essere elaborato per separare il gas dal petrolio greggio, mentre il gas dei pozzi di condensazione deve essere elaborato per rimuovere acqua e idrocarburi. I veri pozzi di gas naturale producono un prodotto chiamato gas non associato, che può richiedere meno elaborazione prima di essere immesso nelle condutture.
Una volta completata la separazione iniziale, il trattamento del gas naturale dipenderà dalle sostanze chimiche presenti nel gas estratto. Uno dei passaggi più comuni è l'”addolcimento” del gas con alti livelli di idrogeno solforato. Sebbene parte del gas naturale sia naturalmente basso in questo composto, deve essere elaborato da alcune fonti poiché è altamente infiammabile ed esplosivo. L’addolcimento viene generalmente effettuato processando il gas con una sostanza, tipicamente una soluzione amminica, che assorbe l’idrogeno solforato fino a raggiungere livelli di sicurezza.
Molti passaggi nella lavorazione del gas naturale vengono eseguiti meno per creare gas più sicuro e più per estrarre preziosi sottoprodotti dalla sostanza iniziale. Butano, propano ed etano possono essere tutti estratti da alcune fonti di gas naturale e sono di per sé prodotti redditizi. Il processo di addolcimento consente inoltre la raccolta dello zolfo, estremamente prezioso. Altre sostanze rimosse dal gas durante la lavorazione vengono scartate per una serie di motivi e utilizzando diversi metodi. L’acqua, ad esempio, è tipicamente disidratata dal gas, mentre il radon, che è radioattivo, deve essere rimosso e smaltito come un rischio biologico.
La lavorazione del gas naturale avviene attraverso un impianto a gas naturale, che è un sistema interconnesso di pozzi e camere di lavorazione. Questi grandi impianti sono costituiti da condotte attraverso le quali il gas può essere indirizzato per specifici trattamenti di lavorazione. In ogni fase, possono essere eseguiti test per garantire che il prodotto soddisfi gli standard industriali o governativi per la purezza e la composizione. Gli impianti di trattamento sono in genere situati presso o vicino al sito dei pozzi, sebbene i grandi sistemi di gas naturale possano avere ulteriori impianti di check-point posizionati strategicamente lungo il gasdotto.
Poiché la lavorazione del gas naturale comporta la rimozione di materiali inquinanti e spesso pericolosi dal gas, la questione della gestione dell’inquinamento è fondamentale per il futuro del settore. Il modo in cui le sostanze tossiche, come zolfo, butano e toluene, vengono rimosse, gestite, rilasciate e immagazzinate è attentamente regolato da molti governi. In alcune regioni, gli impianti di trasformazione sono soggetti a limiti di emissione, con sanzioni e multe per le violazioni.