Che cos’è una dotazione permanente?

Una dotazione permanente si riferisce generalmente a una particolare classe di proprietà di proprietà di un ente di beneficenza o altra istituzione senza scopo di lucro che non può essere convertita in fondi per scopi operativi o altri. Sia sotto forma di contanti e attività simili, sia di attività funzionali come edifici e immobili, le dotazioni sono generalmente grandi doni alle organizzazioni non profit. Il donatore di una dotazione spesso specifica gli usi a cui il dono può essere destinato, e di solito vengono redatti documenti che regolano la dotazione a tale scopo. Una dotazione permanente è data a un’istituzione a condizione che non possa essere venduta o altrimenti liquidata e che l’istituzione abbia accesso solo a una parte o alla totalità del reddito che genera. In molti casi, i documenti che istituiscono una dotazione permanente regoleranno anche le modalità di utilizzo dell’eventuale reddito prodotto dalla dotazione.

Uno dei tipi più tipici di donazione permanente è un investimento, in cui viene investito un importo di capitale e il reddito che produce deve essere utilizzato per lo scopo dell’ente di beneficenza, a volte ulteriormente limitato dal documento costitutivo. Molte scuole hanno dotazioni permanenti il ​​cui reddito può essere utilizzato solo per fornire borse di studio, ad esempio, o per apportare miglioramenti di capitale. Le scuole mediche e gli ospedali possono essere dotati di regali che specificano che il reddito generato può essere utilizzato per promuovere solo determinati tipi di ricerca. Alcune dotazioni permanenti di investimento specificano anche che una parte dei guadagni sia reinvestita e resa permanente, come salvaguardia contro future incertezze finanziarie.

Un altro tipo di dotazione permanente è chiamata dotazione permanente funzionale. Quando il bene in questione è un bene immobile, non può essere convertito in denaro o altri beni, ma il reddito che genera può essere utilizzato dall’ente di beneficenza, sempre nei limiti dell’atto costitutivo. Ad esempio, un ente di beneficenza può essere dotato di un complesso di appartamenti o di una sala riunioni. Se la dotazione è destinata a essere permanente, né la struttura né il terreno su cui si trova possono essere venduti, ma il reddito da locazione generato può essere utilizzato dall’ente di beneficenza, sempre secondo eventuali ulteriori istruzioni nei documenti costitutivi.

Ci sono condizioni in cui le dotazioni permanenti possono perdere la loro permanenza. Il modo meno difficile perché ciò avvenga è quando il documento costitutivo stesso specifica tali condizioni. Ad esempio, i documenti che disciplinano l’uso di una dotazione permanente istituita per finanziare la ricerca su una cura per una malattia potrebbero prevedere che i beni della dotazione possano essere venduti una volta scoperta la cura. Se la dotazione è un edificio, l’atto costitutivo può consentirne la liquidazione se diventa funzionalmente obsoleto, come una stalla in un contesto urbano.

Le dotazioni il cui capitale è lasciato intatto e permesso di crescere in virtù della politica dell’istituzione non sono dotazioni tecnicamente permanenti, sebbene siano trattate come se lo fossero. A rigor di termini, una dotazione permanente vieta all’autorità di governo dell’ente di vendere o alienare in altro modo le attività che costituiscono il capitale della dotazione.

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