Che cos’è una proiezione 3D?

La proiezione tridimensionale o 3D, spesso chiamata mappatura di proiezione 3D, è il trasferimento di dati tridimensionali su un piano bidimensionale. Scienziati, ingegneri e designer fanno spesso uso di questo tipo di sistema di mappatura quando realizzano modelli con computer o carta e penna di oggetti tridimensionali. Gli oggetti possono essere disegnati in scala o con prospettiva, ma entrambe le qualità non possono essere mantenute intatte dopo aver tradotto le coordinate tridimensionali in due dimensioni. Sebbene la proiezione 3D di solito si riferisca alla modellazione stessa, può anche riferirsi alla proiezione di immagini che sembrano essere in tre dimensioni, come quelle viste nei film 3D.

Per sua natura, l’atto di trasferire informazioni tridimensionali su un piano bidimensionale significa che qualcosa deve essere perso. Esistono due modi principali per utilizzare la proiezione 3D e ognuno ha le sue qualità positive e negative. Un modo per proiettare un’immagine tridimensionale su una superficie bidimensionale è usare la prospettiva. La prospettiva fa apparire un’immagine all’occhio come se fosse tridimensionale, sebbene le dimensioni delle parti di quell’oggetto, se misurate, non sarebbero proporzionalmente corrette. L’altro modo di usare due dimensioni per rappresentare tre è usare un sistema chiamato proiezione ortografica. In questo sistema, le misurazioni sono accurate ma l’oggetto non sembrerà avere profondità.

Ci sono diversi usi per la proiezione 3D. Sia la progettazione ingegneristica che la redazione utilizzano sistemi di coordinate tridimensionali nella progettazione di edifici e strutture. La computer grafica utilizza anche la proiezione 3D durante la modellazione di un oggetto o ambiente tridimensionale nello spazio bidimensionale dello schermo di un computer. La scienza e la matematica possono anche utilizzare questo tipo di proiezione durante la modellazione o la rappresentazione grafica di vari fenomeni naturali ed equazioni.

La proiezione 3D può anche riferirsi alla proiezione di immagini bidimensionali su uno schermo in modo tale che allo spettatore sembrino esistere in tre dimensioni. La tecnologia per far sembrare che un’immagine bidimensionale abbia profondità è disponibile dagli anni ‘1920 e, sebbene ci siano stati molti miglioramenti, i principi di base sono gli stessi. Invece di un’immagine, due immagini che si sovrappongono leggermente vengono posizionate contemporaneamente su uno schermo. Quando una persona indossa occhiali speciali, filtri colorati o filtri polarizzati, ogni occhio è in grado di vedere solo una di queste immagini e il cervello traduce le informazioni ricevute da ciascun occhio in un’immagine tridimensionale.