Una versione direct-to-video è una versione teatrale che non è distribuita nelle sale cinematografiche. Ci sono una serie di ragioni per cui uno studio o un produttore scelgono di rilasciare un titolo in questo modo, che vanno dal desiderio di ridurre i costi alle controversie sui contratti di distribuzione. Le persone a volte usano il “direct-to-video” in modo dispregiativo, per suggerire che tali uscite sono inferiori, ma in realtà molte produzioni eccellenti vengono rilasciate direttamente sul mercato video senza passare del tempo a teatro.
Le videocassette sono in declino, portando alcune persone a riferirsi alle versioni direct-to-video come “direct-to-DVD”, riferendosi al formato di distribuzione più popolare. Alcuni registi hanno anche utilizzato Internet per distribuire i propri contenuti, in una versione direct-to-Internet che consente alle persone di guardare contenuti in streaming o pagare per scaricare i contenuti.
Uno dei motivi più comuni per scegliere un’uscita direct-to-video è che tende ad essere meno costosa di un’uscita nelle sale. I contratti di distribuzione per le sale cinematografiche possono diventare piuttosto complessi e molto costosi, richiedendo campagne di marketing di supporto e la costosa duplicazione e distribuzione del film fisico utilizzato nelle proiezioni. Sequel, film a basso budget o film che non piacciono a un vasto pubblico possono essere rilasciati direttamente in video per risparmiare sui costi.
Alcune produzioni non possono garantire la distribuzione, un problema comune per i registi indipendenti. La mancanza di affiliazione con un grande studio può rendere molto difficile portare un film nelle sale, motivo per cui i registi competono animatamente in eventi come il Sundance Film Festival per ottenere i loro film dai principali distributori cinematografici. Un produttore può anche fare una scelta consapevole per evitare la politica e la complessità della distribuzione cinematografica per paura che possa compromettere la produzione.
È noto anche che le reti televisive utilizzano la tecnica direct-to-video per gli spettacoli cancellati. In alcuni casi, gli spettacoli che non si comportano bene in onda finiscono per avere vendite di DVD molto forti, consentendo alla rete di recuperare i costi di produzione. Le versioni direct-to-video possono anche essere utilizzate per materiale supplementare come materiale bonus e spin-off che la rete non vuole mandare in onda. Molte reti progettano specificamente contenuti come questo per la distribuzione su Internet, attirando fan sul sito Web della rete con promesse di scene eliminate, webisodi e altri contenuti che non vengono trasmessi.
A volte, una prevista uscita direct-to-video finirà nelle sale cinematografiche. Gli studi possono cambiare idea e decidere che un film è fattibile nelle sale, oppure un film può acquisire un contratto di distribuzione all’ultimo minuto, permettendogli di essere proiettato nelle sale. A volte, queste sospensioni dell’ultimo minuto aprono la strada a grandi successi.