Come erano le australopitecine?

Australopithecus è un genere di ominidi estinti che visse in Africa da circa 4.2 milioni fino a circa 1 milione di anni fa. È ancora incerto se gli Australopitechi fossero un antenato diretto dell’uomo o se il genere Homo (a cui appartengono gli umani) si diramasse da un genere ancora più antico di ominidi. Gli australopitecini erano più scimpanzé che umani, alti 1-1.2 m (3.3-3.9 piedi), con un cervello piccolo che misurava tra 370 e 515 centimetri cubi (146-203 pollici). Questo è solo circa il 35% delle dimensioni del cervello umano moderno. Gli australopitechi erano per lo più bipedi ma non molto intelligenti, in possesso solo di un’industria di utensili molto primitiva.

Si pensava che le australopitecine fossero state adattate sia per arrampicarsi sugli alberi che per la locomozione bipede o semi-bipede. Le specie di Australopithecines includono A. afarensis, A. africanus, A. anamensis e A. garhi. P. boisei, P. robustus e P. aethiopicus erano considerati parte del genere Australopithecines, fino a quando non furono riclassificati nel genere Paranthropus.

Non è stato fino al 1994 che è stato scoperto il primo cranio australopiteco completo. Nel 1974, l’esemplare “Lucy” di A. africanus fu scoperto nella depressione di Afar in Etiopia, un fossile completo al 40% che fu uno dei primi a diventare un nome familiare. La scoperta di questo fossile e della sua storia circostante è diventata parte di molti programmi di scuola media e superiore, essendo citata come una prova chiave che gli umani si sono evoluti dagli scimpanzé.

Gli australopitechi sono spesso indicati come il primo genere di ominidi a sviluppare il bipedismo. Ciò ha permesso all’animale di stare in piedi e di ottenere una visione migliore dell’ambiente circostante, permettendogli di individuare i predatori sull’erba alta. Questo è stato un importante trampolino di lancio per spostare la linea degli ominidi dalla vita nella giungla alla vita nella savana. Gli australopitechi vissero principalmente nell’epoca del Pliocene, che si estende da 5.3 milioni a 1.8 milioni di anni fa.

Per molti decenni, i creazionisti hanno chiamato gli australopitechi solo un altro tipo di scimpanzé, sebbene la maggior parte del mondo istruito abbia rifiutato a lungo questa visione. Gli australopitecini possiedono caratteristiche anatomiche tipicamente associate sia agli scimpanzé che agli umani e sono uno dei gruppi fossili più studiati nella paleontologia degli ominidi. Una delle caratteristiche più frequentemente citate come simili all’uomo è la forma dei denti di Australopithecines.