Europa è una delle lune galileiane di Giove, scoperta da Galileo Galilei utilizzando un telescopio primitivo nel 1610. Queste quattro lune, Io, Europa, Ganimede e Callisto, sono di gran lunga i più grandi satelliti naturali di Giove. Europa è la più piccola delle lune galileiane. Con un diametro di 3000 km, è un po’ più piccolo della Luna terrestre. Europa prende il nome da un’amante del dio Zeus nella mitologia greca. Giove, il pianeta orbita attorno a Europa, prende il nome dal nome romano di Zeus.
Quando Europa è stata scoperta, ha contribuito a verificare che i corpi planetari, a parte il Sole, esercitano la propria gravità. Ciò ha contribuito a sostituire la visione geocentrica della cosmologia con la versione eliocentrica copernicana. Europa orbita attorno a Giove ogni tre giorni circa e orbita a una distanza da Giove poco meno del doppio della distanza dalla Terra alla Luna. Come gli altri satelliti galileiani e la nostra Luna, Europa è bloccata in senso mareale su Giove, il che significa che lo stesso lato è sempre rivolto verso di lui mentre l’altro lato è rivolto lontano.
L’aspetto di Europa è quello di una sfera bianca con crepe e macchie marroni dappertutto. Composto principalmente da roccia silicatica, Europa ha un sottile strato di ghiaccio, che alcuni scienziati planetari ritengono possa nascondere un oceano di acqua liquida. Europa ha una delle superfici più lisce del sistema solare. A causa della possibilità di oceani d’acqua, Europa è stata un obiettivo proposto di una sonda lander per diversi decenni, ma i fondi non si sono ancora materializzati per una missione. Altre lune che possono avere oceani sotterranei includono Ganimede e Callisto.
Il progetto Jupiter Icy Moons Orbiter (JIMO), che avrebbe utilizzato il radar per la penetrazione del ghiaccio per cercare tali oceani, è stato annullato nel 2005 a causa di un cambiamento di priorità della NASA a favore delle missioni con equipaggio. Il veicolo spaziale doveva presentare caratteristiche innovative come un motore a fissione nucleare e una fonte di energia, che gli avrebbe fornito una potenza elettrica mille volte superiore alle sonde spaziali convenzionali alimentate da pannelli solari e generatori termici radioelettrici.