Cos’è il cervello rettiliano?

Il cervello rettiliano, secondo una teoria classica della scienza del cervello, ha strutture corrispondenti nel cervello dei mammiferi, compresi gli umani. Secondo la teoria del “cervello trino”, il cervello rettiliano, interessato all’istinto e alla sopravvivenza, si sviluppò per primo nella storia dell’evoluzione. Creature come i mammiferi hanno sviluppato strutture cerebrali più complicate sulla base del cervello rettiliano, consentendo il pensiero, l’emozione e l’autocoscienza. Da allora gli studi sul cervello hanno dimostrato che la teoria del cervello trino è semplificata al massimo; tuttavia, rimane popolare tra i media e il pubblico in generale.

Durante gli anni ’60, la ricerca del neuroscienziato e medico Paul D. MacLean sulle strutture cerebrali ha rivelato che i gangli della base, un gruppo di strutture nella base del cervello umano, assomigliavano al cervello di lucertole e altri rettili. Questo, unito alla consapevolezza che i gangli della base sono fortemente coinvolti nelle funzioni motorie, ha portato MacLean a credere che lo sviluppo del cervello corrispondesse allo sviluppo evolutivo. I rettili si sono sviluppati prima nella storia evolutiva, seguiti dai mammiferi e poi dagli umani, quindi ha pensato che il cervello potesse anche essere diviso in sezioni basate sulla complessità dello sviluppo.

Nella teoria di MacLean, i gangli della base, che chiamava il cervello dei rettili, controllavano gli istinti di base come aggressività e territorialità, comportamenti che possono essere osservati nei rettili e nei mammiferi, compresi gli umani. Le strutture cerebrali intermedie, che ha chiamato il “sistema limbico”, controllavano le funzioni superiori necessarie per allevare i giovani ma non erano necessarie nei rettili, che generalmente depongono le uova piuttosto che dare alla luce e crescere giovani vivi. La neocorteccia, che si trova solo nei mammiferi superiori, ha permesso lo sviluppo del linguaggio, del ragionamento e del pensiero cosciente nell’uomo.

Le scoperte successive nel cervello e nella scienza degli animali hanno dimostrato che la teoria del cervello trinitario non è un modello preciso. Creature come gli uccelli, ad esempio, sono in grado di usare strumenti e linguaggio rudimentali, nonostante la loro mancanza di una neocorteccia. Alcune funzioni cerebrali che una volta si riteneva fossero controllate dal cervello rettiliano da allora sono state trovate per coinvolgere varie aree del cervello. Anche lo sviluppo evolutivo non è semplice come si pensava una volta, contestando ulteriormente il modello di sviluppo di MacLean.

Il cervello trino e il cervello rettiliano rimangono infissi della cultura popolare e credenza sulle funzioni cerebrali. Il famoso bestseller scientifico astrofisico Carl Sagan “The Dragons of Eden” ha dato ampia visibilità alla teoria del cervello trino negli anni ’70. Nel suo rivoluzionario romanzo grafico “Elektra Assassin”, l’artista di fumetti Frank Miller ha dato al suo personaggio Elektra la capacità di funzionare solo con il suo “cervello rettiliano”, permettendole di agire istintivamente e spietatamente in presenza di pericolo.