Cos’è il fuoco fatuo?

Il fuoco fatuo, noto anche come fuoco fatuo, è talvolta chiamato jack-o’-lantern, “luci spettrali” o “luci fantasma”. È un fenomeno di luci naturali anomale, spesso, quando se ne vedono (cosa che raramente) si trovano a galleggiare su una palude. I riferimenti al fuoco fatuo risalgono almeno al Medioevo.
Una delle prime poesie sull’argomento recita:
C’era in ogni cavità
Cento ciuffi dalla bocca storta.
—Dafydd ap Gwilym (trad. Wirt Sikes), 1340

Un nome latino comune per i fenomeni, ignis fatuus, che significa “fuoco sciocco”, suggerisce anche che le persone lo vedono da almeno mille anni. I fuochi fatui sono piccole luci fluttuanti, a volte viste in gruppi, che mostrano una varietà di schemi di movimento. Questi includono movimenti stazionari, lenti o i più famosi: movimenti irregolari e guizzanti che alcuni dicono ricordano l’intelligenza. Il movimento guizzante ha ispirato molti racconti popolari, raccontati in tutta Europa e in Russia, secondo cui un fuoco fatuo è in realtà un piccolo pezzo di carbone ardente tenuto dallo spirito perduto di un uomo a cui è stato negato l’accesso sia al paradiso che all’inferno. Lo spirito condannato usa la luce per sviare i viaggiatori.

Il tradizionale jack-o’-lantern scolpito da una zucca ad Halloween prende il nome dal mito del fuoco fatuo. Una versione della storia dice che lo spirito ha messo il pezzo di carbone ardente in una zucca intagliata. Altre culture vedono il fuoco fatuo come un’indicazione della posizione del tesoro sepolto. Chiunque cercasse un simile tesoro avrebbe avuto difficoltà a scavare nella palude. Il fenomeno sembra essere mondiale, con nomi tradizionali per fuochi fatui in luoghi diversi come Filippine, Thailandia, Norvegia, Utah, Lituania e Giappone.

Gli scienziati hanno fornito almeno un paio di possibili spiegazioni per il fenomeno del fuoco fatuo, ma nessuna di queste è stata ampiamente verificata. La spiegazione più comune avanzata è che il fuoco fatuo è generato dall’ossidazione dei gas metano e del fosfuro di idrogeno prodotti dal decadimento del materiale organico nelle paludi. È stato dimostrato che queste sostanze chimiche forniscono luce quando combinate in condizioni di laboratorio. Sono stati citati esperimenti dei chimici italiani Luigi Garlaschelli e Paolo Boschetti, anche se finora sono mancate conferme indipendenti.

Un’altra possibile spiegazione è che fuochi fatui siano sinonimo di “luci della terra”, luci che si pensa siano generate da materiali piezoelettrici (che convertono la pressione in elettricità), come il quarzo, sottoposti a sollecitazioni tettoniche. Questo spiegherebbe in parte il movimento occasionalmente irregolare dei fuochi fatui. Tuttavia, un’ampia sperimentazione di conferma di questa ipotesi non è stata ancora condotta seriamente.