Cos’è il retrogaming?

Retrogaming è il termine usato per descrivere l’atto di giocare ai vecchi videogiochi in epoca contemporanea. Il retrogaming può assumere tre forme principali: retrogaming vintage, emulazione retrogaming e retrogaming porting. L’era attuale coperta dal retrogaming è un po’ libera, con alcune persone che considerano solo i primissimi giochi, prima degli anni ‘1990, mentre altri considererebbero i giochi degli anni ‘1990 come rientrare nella stessa categoria.

Il retrogaming vintage è quando i giocatori scoprono l’equipaggiamento originale e i giochi su cui giocare. Alcuni giocatori vintage danno la caccia a vecchi giochi arcade, molti dei quali possono essere trovati a un prezzo abbastanza economico attraverso vari punti vendita che dispongono di hardware obsoleto. Altri giocatori vintage danno la caccia ai vecchi sistemi domestici, come il Commodore 64, l’Amiga o il Nintendo Entertainment System, e raccolgono giochi per quei sistemi.

Un emulatore viene utilizzato per eseguire un gioco scritto per un sistema precedente su hardware più recente, senza modificare i fondamenti del gioco. Ci sono una miriade di emulatori disponibili sia per Windows che per Mac che possono riprodurre giochi da NES, Amiga, Commodore 64, Sega Genesis, SNES, TurboGraphix 16 e molte altre vecchie console di gioco. Questi emulatori riproducono file ROM, che vengono presi direttamente dalla cartuccia del videogioco Read Only Memory e inseriti in un file del computer. Traducono quei file in modo che il computer moderno possa eseguire il gioco. Un certo numero di periferiche sono sorte nel mondo dell’emulazione, consentendo agli utenti di computer di collegare versioni USB di vecchi controller per videogiochi, per ottenere più pienamente l’esperienza di retrogaming.

Infine, i vecchi giochi possono essere trasferiti completamente su un nuovo sistema più moderno. In questo caso il gioco non viene emulato, è stato effettivamente riscritto per funzionare su un nuovo sistema. Un certo numero di aziende di videogiochi hanno iniziato a farlo con i propri giochi, raggruppandone alcuni in un unico pacchetto di giochi, a volte con grafica o musica aggiornate, e vendendoli per una console per videogiochi più recente. Alcune aziende hanno anche raccolto titoli più vecchi di altre aziende, spesso ormai defunte, per pubblicarli insieme in grandi bundle.

Una forma diffusa di retrogaming che ha visto un’impennata negli ultimi anni sono i sistemi plug-and-play di retrogame con licenza legale. Questi spesso assomigliano a un vecchio controller per videogiochi, come un joystick o un controller NES, e si collegano direttamente a un televisore. Il controller stesso contiene tutti i vecchi giochi, oltre al software necessario per eseguirli, e funge quindi da sistema di videogiochi autonomo e libreria di giochi. Molti dei principali produttori di videogiochi, tra cui Atari, Electronic Arts e Sega, hanno iniziato a rilasciare i propri sistemi di retrogaming, sfruttando la scena nostalgica dei videogiochi.

Una grande quantità di retrogaming è, tecnicamente parlando, non legale. La stragrande maggioranza del retrogaming avviene attraverso l’emulazione senza licenza, che spesso comporta una violazione del diritto d’autore. La maggior parte di questi giochi, tuttavia, sono ora ciò che viene comunemente definito abbandonato. Sebbene i giochi siano ancora protetti da copyright, le aziende che li hanno realizzati sono spesso insolventi o non offrono più i giochi in vendita. Mentre in senso stretto questi giochi non sono legali da scaricare ed emulare, molte aziende di software sembrano chiudere un occhio intenzionalmente alla pratica.