La sindrome di Gianotti Crosti è una malattia della pelle più comunemente associata al virus dell’epatite. La condizione, tuttavia, può essere causata da uno qualsiasi dei tanti altri virus. La sindrome di Gianotti Crosti prende il nome da una coppia di dermatologi italiani, Agostino Crosti e Ferdinando Gianotti, che per primi la descrissero. Esistono diversi termini alternativi; essi comprendono la sindrome papulovesicolare acrolocata, l’acrodermatite papulare infantile e l’acrodermatite papulare dell’infanzia.
La causa principale della sindrome di Gianotti Crosti è uno qualsiasi dei tre virus dell’epatite che scatenano il trio di malattie infettive chiamate epatite A, epatite B ed epatite C. Il virus più comune dei tre legati alla sindrome di Gianotti Crosti, tuttavia, è l’epatite B virus (HBV). Altri virus implicati includono il virus di Epstein-Barr, l’enterovirus, l’adenovirus, l’echovirus e il virus dell’immunodeficienza umana (HIV). È noto che le infezioni da batteri come Streptococcus e Mycoplasma pneumoniae e le immunizzazioni per malattie come la poliomielite, il morbillo e l’influenza sono causa della malattia.
La sindrome di Gianotti Crosti di solito si manifesta come protuberanze solide chiamate papule che appaiono sulla pelle. Ciascuno misura da 0.04 a 0.39 pollici (da 1 a 10 millimetri) di diametro, i dossi possono essere pruriginosi o pruriginosi, sebbene questa caratteristica sia piuttosto rara. Le papule corrispondono al colore della pelle o mostrano un aspetto brunastro. Più tardi, però, i dossi, in particolare quelli situati sulle gambe, iniziano a diventare viola, un evento attribuito a capillari che perdono sangue. In alcuni casi, l’eruzione cutanea potrebbe avere un colore rosso.
Alcuni dei siti più comuni per i dossi sono il viso, i glutei, le braccia e le cosce. I bambini di età compresa tra sei mesi e 12 anni costituiscono il gruppo principale affetto dalla sindrome di Gianotti Crosti. Inoltre, i medici hanno teorizzato che le papule che compaiono esclusivamente sul viso potrebbero essere causate dal virus Epstein-Barr.
La comparsa di papule come indicativa della sindrome di Gianotti Crosti è tipicamente improvvisa. Nonostante ciò, la sindrome di Gianotti Crosti è considerata una malattia autolimitante, nel senso che scompare dopo un certo periodo di tempo. I dossi possono rimanere da due settimane a quattro mesi. Inoltre, è classificato come una condizione innocua, in quanto non ha la capacità di causare danni significativi alla salute di una persona.
Pertanto, il trattamento è raramente, se non mai, necessario. Il trattamento viene in genere utilizzato solo per controllare alcuni dei sintomi. Ad esempio, i medici prescrivono antistaminici orali o lozioni lenitive per ridurre il prurito. In alcuni casi, quando si sviluppano condizioni associate come mal di gola, ai pazienti possono essere prescritti antibiotici.