Cos’era la Biblioteca di Alessandria?

La Biblioteca di Alessandria era un leggendario istituto di ricerca fondato da Tolomeo I d’Egitto. In epoca moderna, la Biblioteca di Alessandria è probabilmente più ricordata per il suo destino: secondo numerosi storici, la biblioteca fu saccheggiata e bruciata, anche se probabilmente in una serie di eventi, piuttosto che tutta in una volta. La natura precisa della Grande Biblioteca è un argomento di discussione tra gli studiosi, poiché esistono poche informazioni sulla biblioteca reale e la mitologia e le leggende hanno oscurato abbastanza completamente il quadro reale.

Questa istituzione fu sicuramente fondata nel III secolo a.C., con l’obiettivo di raccogliere materiali scritti da numerose culture circostanti. Infatti, due biblioteche separate custodivano le collezioni della Biblioteca di Alessandria, che comprendevano pergamene dalla Grecia e da Roma oltre che dall’Egitto. La Biblioteca di Alessandria aveva anche sale riunioni, dormitori e altri spazi per l’uso di studiosi, scribi e copisti.

Presumibilmente, le massicce collezioni della Biblioteca di Alessandria furono raccolte in parte attraverso un commercio giudizioso e in parte con la forza. Secondo la leggenda, tutti i visitatori che entravano ad Alessandria erano obbligati a cedere qualsiasi materiale scritto che avevano da copiare in biblioteca, il che avrebbe ampliato notevolmente il patrimonio. Nessuno sa veramente quale fosse la dimensione completa delle collezioni della biblioteca, poiché non esiste una bibliografia o un catalogo, ma si credeva fosse la più grande del mondo antico.

La distruzione della Biblioteca di Alessandria è stata attribuita a più persone. Presumibilmente, Giulio Cesare incendiò accidentalmente la biblioteca nel 48 a.C., ma anche Aureliano e Teofilo intorno al III secolo d.C. sono stati attribuiti alla distruzione della biblioteca, così come la conquista musulmana, avvenuta nel VI secolo. La spiegazione più probabile è che tutti siano responsabili e che la biblioteca sia stata scheggiata a pezzi prima di svanire del tutto.

Gli archeologi hanno scoperto un sito che hanno ipotizzato come sede della Biblioteca originale di Alessandria nel 2004. Il sito ha gettato più luce sulla natura della struttura, indicando che le aule e altre strutture suggerivano un alto livello di condivisione delle informazioni e istruzione in corso alla Biblioteca. Nessun documento è stato fatto risalire positivamente alla Biblioteca di Alessandria, sebbene vi siano molti riferimenti contemporanei a opere della Biblioteca che in seguito sono emerse in forma di traduzione o copia. Tuttavia, dato che alcuni di questi riferimenti sono successivi alla distruzione della biblioteca, può essere difficile determinare quali autori fossero effettivamente ospitati nelle collezioni della Biblioteca di Alessandria.