Quando il muscolo cardiaco si contrae e si rilassa alternativamente per pompare il sangue, le onde nervose elettriche che producono quelle contrazioni si diffondono in tutto il corpo. Questo produce un pattern caratteristico che può essere misurato da un elettrocardiogramma (ECG) quando registrato da derivazioni posizionate sul tronco o sulle estremità. L’onda T rappresenta l’onda elettrica che accompagna il rilassamento dei ventricoli, le due grandi camere di pompaggio sul fondo del cuore.
I medici possono cercare alterazioni nell’onda T, che è la più volatile delle varie onde misurate da un ECG, per individuare potenziali problemi cardiaci o di salute generale del paziente. Le anomalie nell’onda T possono semplicemente riflettere l’età avanzata di un paziente, ma molte altre condizioni producono disturbi dell’onda T. Danni nell’area delle valvole cardiache, riduzione del flusso sanguigno nel cuore e attacchi di cuore possono causare fluttuazioni dell’onda T.
Anche l’infiammazione all’interno o intorno al cuore, come nella miocardite o nella pericardite, può contribuire alle distorsioni dell’onda T. I medici notano anche i cambiamenti dell’onda T a seguito di contusioni toraciche con lividi o sanguinamento intorno al cuore. Infine, alcuni problemi del sistema nervoso centrale, in particolare l’emorragia nelle membrane di rivestimento del cervello, causano un intervallo più lungo tra le onde QRS e le onde T, chiamato intervallo QT lungo.
Quando i medici vedono onde T appiattite o invertite, possono sospettare uno scarso flusso sanguigno al cuore. Ciò può verificarsi anche quando il ventricolo sinistro è aumentato di dimensioni a causa di ipertensione o aterosclerosi prolungata. Anche la digossina, un comune farmaco cardiaco, può produrre questo effetto. Onde T anormalmente alte possono essere il primo segno di un infarto del miocardio o di un attacco di cuore.
L’intervallo QT esemplifica il tempo per entrambe le onde elettriche che causano la contrazione e il rilascio del cuore. In media, l’intervallo QT dura da 0.2 a 0.4 secondi. Un intervallo QT prolungato può rivelare alcuni ritmi cardiaci anormalmente veloci, chiamati tachiaritmie, che possono portare a morte improvvisa, mentre un intervallo QT breve può indicare livelli elevati di calcio nel sangue. Il segmento ST, che è la distanza sull’ECG dall’onda S che segue l’onda QRS al picco dell’onda T, indica l’intervallo di tempo tra la massima contrazione dei ventricoli e l’inizio del loro rilassamento. In caso di scarso flusso sanguigno ventricolare, i segmenti ST possono diventare elevati o depressi.