Ognuno ha il proprio spazio personale, monitorato da vicino dal cervello. Se un estraneo, o anche un conoscente, si avvicina troppo, il tuo cervello avvia una risposta automatica, spingendoti istintivamente ad indietreggiare. I ricercatori che studiano lo spazio personale, più precisamente noto come “spazio peripersonale”, hanno documentato questa zona cuscinetto controllata dal cervello intorno al tuo corpo. È un meccanismo di sopravvivenza di base, dicono, e tutti i tipi di animali, dagli insetti alle scimmie, hanno anche un innato senso dello spazio personale.
Diventando un po’ troppo personale:
I ricercatori hanno identificato due aree nel cervello, la corteccia premotoria nel lobo frontale e il lobo parietale, che attivano questa sensazione di disagio quando viene violato lo spazio personale.
Il monitoraggio dello spazio personale è importante per la sopravvivenza. Se qualcosa è troppo vicino, potresti essere in pericolo. Ma i requisiti di spazio neutro variano tra persone diverse e si sviluppano individualmente dall’infanzia all’età adulta.
La ricerca negli anni ‘1960 ha identificato “bolle” di spazio accettabile tra gli esseri umani, dallo “spazio intimo” (fino a 18 pollici o 46 cm) e dallo “spazio personale” (fino a 4 piedi o 1.2 m) per la famiglia e gli amici, a “spazio sociale” (fino a 12 piedi o 3.7 m) per nuovi conoscenti e sconosciuti.