La ricerca degli anni ‘1930 ha scoperto che quando gli umani incontrano una nuova parola, la pronunciano inconsciamente a se stessi, un processo che aiuta le persone a familiarizzare con ciò che non è familiare. Lo stesso vale per la pubblicità: gli spettatori ricordano un nuovo marchio simulando silenziosamente la sua pronuncia. Tuttavia, nel 2013, i ricercatori tedeschi hanno scoperto che il pubblico del cinema era meno incline a ricordare un nuovo marchio se mangiava popcorn mentre guardava l’annuncio, portando i ricercatori a concludere che concentrarsi sugli spuntini può interrompere l’intero processo.
Come i popcorn nascondono gli annunci:
La ricerca, pubblicata sul Journal of Consumer Psychology, ha scoperto che questo processo di “discorso interiore” è deragliato da “interferenze orali”, rendendo la pubblicità cinematografica meno efficace.
“Questa scoperta suggerisce che la vendita di caramelle (e popcorn) nei cinema in realtà mina gli effetti pubblicitari, il che contraddice le attuali strategie di marketing”, ha affermato il ricercatore Sascha Topolinski.
In media, i popcorn vengono venduti con un markup del 900 percento, quindi è improbabile che i cinema smettano di nutrire gli spettatori presto.