Qual è il trattamento per l’avvelenamento da metanolo?

Il trattamento per l’avvelenamento da metanolo in genere comporta la rimozione e la neutralizzazione del metanolo ancora nello stomaco, la neutralizzazione dell’acidosi metabolica e la prevenzione della scomposizione del metanolo rimanente e la rimozione del metanolo non metabolizzato e di eventuali metaboliti del metanolo rimanenti. Quando il metanolo viene ingerito, il corpo scompone il composto in parti tossiche o metaboliti che causano acidosi metabolica e il sangue e altri fluidi corporei diventano altamente acidi. L’acidosi metabolica può essere fatale se non trattata rapidamente.

Se un paziente viene scoperto subito dopo aver ingerito metanolo, il team di pronto intervento può agire rapidamente per rimuovere il metanolo ancora nello stomaco inducendo il vomito o pompando fuori il veleno. Il carbone attivo, un neutralizzatore del veleno abbastanza universale, viene spesso somministrato, sebbene questa non sia una pratica basata sull’evidenza. Sfortunatamente, il carbone attivo non è particolarmente efficace nell’assorbire metanolo o altri alcoli. Qualsiasi metanolo che è stato digerito dallo stomaco o ha raggiunto il tratto digestivo prima del pompaggio dello stomaco verrà scomposto e inizierà ad avvelenare il corpo.

La seconda fase del trattamento per l’avvelenamento da metanolo consiste nel neutralizzare l’acidosi metabolica causata dal metabolismo del metanolo in acido formico. La diagnosi di acidosi metabolica è difficile a meno che non si sospetti un avvelenamento da metanolo perché i sintomi sono abbastanza generali e comprendono vomito, dolore toracico, palpitazioni cardiache e stato mentale ansioso. Il trattamento inizia eseguendo un’emogasanalisi arteriosa per testare il livello di pH del corpo, o quanto sia acido il sangue, e il livello di bicarbonato, o la capacità del sangue di tamponare livelli elevati di acido. Per neutralizzare l’elevato livello di acido, verrà somministrato bicarbonato di sodio per via endovenosa per regolare l’equilibrio del pH e verrà somministrato acido folinico o folico per aiutare a metabolizzare l’acido formico. Al paziente verranno spesso somministrati liquidi ed elettroliti per via endovenosa, gestione delle vie aeree e verrà valutato e trattato per eventuali problemi neurologici o cardiovascolari esistenti derivanti dall’avvelenamento da metanolo.

Nella terza fase del trattamento, l’obiettivo è prevenire l’ulteriore metabolismo del metanolo e rimuovere il metanolo non metabolizzato e tutti i metaboliti tossici rimanenti. Le alcol deidrogenasi sono enzimi che catalizzano la scomposizione degli alcoli e, in caso di avvelenamento da metanolo, consentono la scomposizione del metanolo in acido formico. L’etanolo o il fomepizolo vengono in genere somministrati per prevenire il metabolismo del metanolo perché agiscono come inibitori competitivi delle alcol deidrogenasi, nel senso che si legano alle alcol deidrogenasi e le lasciano inattive e inutili. Di conseguenza, l’etanolo o il fomepizolo prevengono o rallentano il metabolismo del metanolo nei suoi sottoprodotti tossici, consentendo l’eliminazione del metanolo attraverso i reni. Verrà inoltre eseguita l’emodialisi per eliminare dal sangue eventuali residui di metanolo e acido formico.