Quali sono i migliori consigli per l’analisi EEG?

Un elettroencefalogramma (EEG) è un processo mediante il quale ricercatori e neurologi registrano l’attività elettrica delle cellule nervose nel cervello mediante diversi elettrodi attaccati al cuoio capelluto. Dopo 20-40 minuti di raccolta dei dati, i medici possono valutare il modello delle oscillazioni provenienti dall’attività sincronizzata di grandi gruppi di cellule nervose per le anomalie che riflettono la disfunzione o la malattia del cervello. I modelli d’onda più comunemente osservati, comprese le onde alfa, beta e delta, fluttuano nell’intervallo di frequenza da uno a 20 megahertz (MHz), con ogni onda che ha il proprio sottointervallo di frequenza. Attraverso l’analisi EEG, i neurologi possono identificare modelli d’onda anomali e localizzare l’attività cerebrale anomala.

Gli EEG mostrano onde alfa, che vanno da otto a 13 MHz, provenienti dalle parti posteriori del cervello, con onde di ampiezza maggiore sul lato dominante del cervello. Le onde alfa si verificano quando il paziente è rilassato con gli occhi chiusi. Le onde diminuiscono di altezza quando gli occhi sono aperti. L’attività alfa anormale all’analisi EEG può indicare una condizione comatosa. Una differenza di grandezza delle onde tra i due lati che supera il 50 percento indica anomalie del cervello posteriore.

Le onde delta, con frequenze lente da uno a quattro MHz, possono essere registrate nelle aree frontali della maggior parte degli adulti. Queste onde si verificano durante il sonno normale, ma possono essere presenti in modo anomalo in pazienti con idrocefalo (troppo fluido nel cervello), squilibri metabolici e lesioni profonde del tessuto cerebrale. D’altra parte, le onde beta, tipicamente a frequenze maggiori di 13 MHz, si trovano anche frontalmente in pazienti vigili, attivi e occupati. All’analisi EEG, le onde beta possono essere attenuate nei pazienti che hanno assunto sedativi.

Le onde Mu si verificano alla stessa frequenza delle onde alfa e provengono dalle aree del cervello che controllano i sensi e il movimento. Le onde si verificano in modo più evidente durante gli stati di rilassamento che durante i periodi di attività di allerta. Nei casi in cui si verificano onde mu eccessive, l’autismo può essere una possibile diagnosi. Le onde theta si verificano con sonnolenza o eccitazione e vengono misurate in aree diverse da quelle in cui la mente è attivamente coinvolta in un compito. Le onde theta vengono notate nell’analisi EEG quando il paziente sta tentando di sopprimere un pensiero o evitare un’azione.

I picchi e le forti fluttuazioni delle onde possono riflettere l’attività convulsiva in caso di epilessia, convulsioni indotte da farmaci o convulsioni legate a traumi. Durante l’analisi EEG, queste alterazioni rapide e transitorie delle onde devono essere interpretate tenendo conto del potenziale di artefatti prodotti dall’ambiente, dall’attività muscolare, dal movimento o svolazzamento oculare e dal movimento della lingua. L’artefatto è una considerazione critica quando si verifica un EEG in un paziente con malattia di Parkinson o tremore. Gli artefatti del battito cardiaco possono anche produrre “rumore” su una lettura EEG.