Cos’è la mente inconscia?

La mente inconscia fa parte di una teoria sviluppata da Sigmund Freud riguardo all’archiviazione di ricordi ed esperienze. Freud ha suggerito che tutti i ricordi esistono nella mente inconscia, dormienti e non ricordati, ma che comunque aiutano a dirigere le azioni dell’individuo ea modellare la sua personalità. Queste esperienze non ricordate sono spesso dolorose e preoccupanti e la mente inconscia agisce come una salvaguardia nella mente dell’individuo.

Forse la caratteristica più distintiva della mente inconscia è che l’individuo non ne è consapevole. Questa è una cosa su cui tutte le teorie sembrano essere d’accordo; il grado in cui vengono modellate le azioni di veglia è ampiamente dibattuto, ma psicologi e scienziati in genere concordano sul fatto che gran parte dell’attività del cervello non viene rilevata dall’individuo. Si pensa anche generalmente che risieda accanto ad altre parti della mente.

Freud ha sviluppato la teoria per spiegare perché le persone sembrano agire in modo irregolare o fare cose che non sono in grado di spiegare in seguito. Ha sostenuto che anche se un individuo potrebbe non essere in grado di spiegare le sue azioni, queste azioni non erano arbitrarie. Invece, Freud ha affermato che erano governati da pensieri, ricordi ed esperienze che la persona non riusciva a ricordare ma da cui era ancora influenzata.

Quando un individuo nasce, assorbe informazioni dall’ambiente circostante senza ricordare dettagli specifici. Alcuni ricercatori ritengono che ciò consenta all’individuo di adattarsi a qualsiasi ambiente in cui si trova; nelle situazioni in cui un bambino nasce in un paese e si trasferisce in un altro, la mente inconscia funge da filtro che consente all’individuo di crescere e maturare con le informazioni di base necessarie per comprendere la cultura circostante. Imitare i modi degli altri consente a un individuo di adattarsi a un gruppo o a una cultura e parte della teoria afferma che la mente inconscia guida i comportamenti per adattarsi agli altri.

La visione dell’inconscio vista da psicologi come Freud e Carl Jung è però molto più drammatica. Nella loro interpretazione, la mente conscia e inconscia lottavano continuamente per il controllo sull’individuo. Freud ha usato esempi di pazienti che soffrivano di qualche forma di ansia o depressione senza sapere cosa causasse queste emozioni. Ha affermato che doveva essere l’influenza di un altro livello di pensiero e memoria; da questa teoria, ha sviluppato i classici metodi psicoanalitici per gli individui che desiderano attingere alla mente inconscia per scoprire cosa li turbava e perché, sbloccando i ricordi che erano stati rimossi.