Che cos’è la coagulazione bipolare?

La coagulazione bipolare comporta generalmente una procedura chirurgica in cui viene utilizzato uno strumento con due poli elettrici che cauterizza e rimuove il tessuto. I chirurghi usano comunemente questo metodo di distruzione e rimozione dei tessuti quando eseguono la sterilizzazione femminile laparoscopica. I medici possono anche impiegare questo complesso processo per la rimozione di tumori o altri tipi di tessuto. La coagulazione bipolare ha benefici sia per il paziente che per il chirurgo.

La strumentazione utilizzata nelle procedure di coagulazione bipolare include tipicamente un generatore di frequenza. Le unità moderne di solito hanno più di un’impostazione di potenza, consentendo ai medici una maggiore flessibilità nel decidere la quantità di corrente da utilizzare durante una particolare procedura. I tessuti molli richiedono generalmente impulsi a frequenza più bassa per una rimozione efficace rispetto al tessuto fibroso più spesso. I sistemi di coagulazione bipolare producono generalmente livelli di corrente inferiori rispetto ai sistemi monopolari originali, che generavano fino a 2,500 volt. I sistemi bipolari di solito generano solo circa 140 volt.

All’unità di alimentazione sono fissate una pinza monouso o due sonde contenenti due piccoli elettrodi. È la pinza che riceve le onde ad alta frequenza o diatermia. Alcuni modelli possono contenere anche un’apertura per il fluido di irrigazione. Le pinze in titanio eliminano i problemi di aderenza dei tessuti e possono anche essere ricoperte con un polimero protettivo, che impedisce anche l’adesione e la lacerazione dei tessuti.

Durante una legatura delle tube, il chirurgo usa la pinza per afferrare una tuba di Falloppio. Il danno tissutale si verifica immediatamente, sigillando i vasi e creando coaguli di sangue. La pinza taglia il tessuto nella regione desiderata e la corrente non si estende oltre il punto di contatto e il medico può rimuovere fino a 1.2 pollici (3 centimetri) del tubo utilizzando tagli separati. La sterilizzazione mediante coagulazione bipolare offre al paziente la possibilità di una successiva inversione della legatura e gli studi indicano che le donne in fase di inversione hanno una probabilità del 60% di rimanere incinta.

I chirurghi usano spesso procedure di coagulazione bipolare anche per la rimozione di polipi o tumori. In queste circostanze, il chirurgo può utilizzare una pinza dotata di un filo ad anello, che circonda il polipo o il tumore, tagliando e cauterizzando il tessuto al contatto. Le sonde potrebbero anche essere utilizzate per tagliare il tessuto anomalo, tagliando e bruciando il tessuto ad ogni tocco.

I vantaggi dell’utilizzo della coagulazione bipolare rispetto ai metodi chirurgici convenzionali includono un ridotto rischio di formazione di trombosi, un danno tissutale minimo senza sutura e la prevenzione delle emorragie. Con sanguinamento minimo o nullo, i chirurghi hanno una maggiore visibilità sul campo, consentendo una maggiore facilità di eseguire escissioni precise. La procedura è sicura anche per i pazienti portatori di defibrillatori o pacemaker e non richiede un apparato di messa a terra.