I rimedi omeopatici sono medicinali formulati sulla base dei principi dell’omeopatia e della Similia similibus curanter, o Dottrina della somiglianza. Considerata una forma di medicina alternativa, il termine omeopatia si traduce dal greco con il significato di “come la malattia”, indicando la convinzione che il simile curi il simile. Più specificamente, i rimedi omeopatici hanno lo scopo di invocare le proprietà di una sostanza per ristabilire la salute, ma che altrimenti genererebbero sintomi della stessa malattia in una persona sana.
Il medico del XIX secolo Hans B. Gram introdusse per la prima volta i rimedi omeopatici negli Stati Uniti a metà del 19. Tuttavia, il medico tedesco Samuel Hahnemann (Christian Friedrich Samuel Hahnemann) è considerato il padre dell’omeopatia, poiché gli si attribuisce la formulazione della dottrina della somiglianza alla fine del 1800. La fonte di ispirazione per ideare il suo sistema omeopatico derivava dalla constatazione che l’automedicazione con un preparato a base di corteccia di Cinchona, albero originario del Perù, produceva sintomi di malaria, pur non avendo lui stesso la malattia. Da questo esperimento, Hahnemann concluse che la stessa sostanza poteva curare una persona afflitta da sintomi simili. Ciò portò alla prima serie di principi stabiliti da Hahnemann che si basava sulla sua dottrina originale, che chiamò Legge dei Simili.
Hahnemann ha inoltre ideato un secondo insieme di principi chiamato Legge degli Infinitesimi, che definisce i rimedi omeopatici come sostanze che producono maggiori benefici terapeutici quando diluiti. In altre parole, meno è di più. Tuttavia, questa teoria era in netto contrasto con la pratica medica dell’epoca, che sosteneva che più sostanza attiva significasse un maggiore potere curativo. Andava anche contro il senso dell’approccio allopatico standard al trattamento della malattia, che era diretto alla soppressione dei sintomi piuttosto che concentrarsi sulla correzione della causa sottostante.
Poiché la maggior parte dei rimedi omeopatici è a base botanica, molte persone li paragonano alle medicine a base di erbe. Tuttavia, sono radicalmente diversi. Mentre la maggior parte dei rimedi omeopatici sono effettivamente formulati da varie erbe, sono anche fatti dalla corteccia di alberi, radici, minerali e funghi. Alcuni rimedi omeopatici, infatti, sono costituiti da sostanze che sarebbero altamente tossiche se consumate allo stato naturale. Questo porta a un’altra distinzione tra erbe medicinali e rimedi omeopatici: questi ultimi subiscono una serie di “succussioni” in cui vengono diluiti 200 o più volte fino a quando rimane solo “l’essenza” della sostanza originale.
Gli scettici di questo sistema di medicina affermano che i rimedi omeopatici sono così diluiti che è impossibile che possano contenere proprietà originali per essere di alcun beneficio. I sostenitori, d’altra parte, credono che le teorie alla base dell’omeopatia siano supportate dalla medicina moderna. In effetti, si fa comunemente un confronto tra rimedi omeopatici e vaccinazioni poiché quest’ultima rappresenta anche l’ipotesi che “il simile cura il simile” quando somministrato in dosi diluite.