Gli occhiali anaglifi tridimensionali (3D) sono occhiali progettati per convertire immagini bidimensionali (2D) appositamente codificate in tre dimensioni. Sono dotati di una lente rossa e una blu o ciano per filtrare le diverse parti dell’immagine anaglifica che raggiungono l’occhio. Grazie alla loro semplicità e al basso costo, gli occhiali anaglifi 3D rimangono onnipresenti nel 2011, anche se esiste una tecnologia di visione 3D superiore.
Il sistema di elaborazione visiva umana utilizza le differenze tra le immagini catturate dall’occhio destro e sinistro per percepire la profondità. Con una normale immagine 2D, c’è solo un “occhio”, solitamente sotto forma di un obiettivo della fotocamera, che cattura l’immagine originale, eliminando le informazioni necessarie per creare indizi di profondità. Per catturare un’immagine 3D, i creatori di contenuti in genere utilizzano due fotocamere in esecuzione contemporaneamente per catturare l’immagine da due angolazioni leggermente diverse, rispecchiando ciò che fanno due occhi. Le immagini vengono quindi combinate insieme utilizzando una qualsiasi delle numerose tecnologie, come l’anaglifo, per essere quindi decodificate quando lo spettatore vede l’immagine.
In un’immagine 3D anaglifica, uno dei due dispositivi di acquisizione ha un filtro rosso sull’obiettivo e l’altro ha un filtro blu o ciano, simile al turchese, sull’obiettivo. Quelle immagini colorate vengono sovrapposte alle altre e stampate. Quando lo spettatore indossa un paio di occhiali anaglifi 3D, le lenti colorate dirigono le due diverse immagini a ciascuno dei suoi occhi e il suo cervello unisce quindi le due immagini in un’unica immagine 3D.
Gli occhiali anaglifi 3D sono in genere abbastanza economici. Le versioni in cartone sono spesso confezionate in film, libri e persino scatole di cereali come omaggi. Per coloro che necessitano di un’immagine 3D di qualità superiore, sono disponibili anche occhiali anaglifi 3D con lenti in plastica o in vetro, anche se a costi più elevati. Il meglio di questi occhiali non solo filtra il colore, ma compensa anche la diversa capacità dell’occhio umano di risolvere i diversi colori, offrendo una visione più accurata dell’immagine 3D decodificata.
La tecnologia degli anaglifi esiste dal 1850. Quando le immagini venivano prodotte in bianco e nero, era una tecnologia eccellente poiché i compromessi nella fedeltà dei colori richiesti dall’uso di lenti colorate non erano un problema. Con le moderne immagini a colori, l’anaglifo 3D è molto meno adatto poiché i colori che utilizza per codificare le informazioni 3D sono presenti anche nell’immagine reale. Gli occhiali anaglifi 3D sono stati gradualmente sostituiti da occhiali polarizzati o occhiali con schermi a cristalli liquidi (LCD), entrambi i quali impediscono a un occhio di vedere l’immagine dell’altro occhio. Inoltre, il 2011 ha visto il primo rilascio su vasta scala di applicazioni 3D senza occhiali su videogiochi portatili e schermi di telefoni cellulari.