Situate nel Pacifico meridionale, all’incirca a metà strada tra le Hawaii e la Nuova Zelanda, le Samoa americane sono un territorio degli Stati Uniti dal 1900. Una delle maggiori pretese di fama dell’arcipelago è che produce più giocatori della NFL, pro capite, che in qualsiasi altra parte del mondo, guadagnandosi il soprannome di “Football Island”. Anche se la popolazione totale del territorio è inferiore a 56,000, nel 30 c’erano 2015 Samoani americani nei roster della NFL. Sempre a partire dal 2015, altri 200 atleti delle Samoa americane giocavano a football universitario della Divisione 1 della NCAA. In effetti, un uomo samoano ha 56 volte più probabilità di giocare a calcio professionistico rispetto a un americano non samoano.
Punti extra su Samoa:
Quando guardi le isole della Polinesia nel loro insieme, comprese Hawaii, Samoa, Tonga, Isola di Pasqua e Nuova Zelanda, ci sono più di 70 persone di origine polinesiana nella National Football League.
La cultura samoana sottolinea l’autodisciplina, il rispetto e la spiritualità. Gli atleti sono in genere umili ed educati (qualità apprezzate dagli allenatori) e i giocatori tendono ad essere grandi, forti e veloci. Le Samoa americane hanno anche il più alto tasso di arruolamento militare di tutti gli Stati Uniti.
La pesca, la lavorazione e l’inscatolamento del tonno sono la spina dorsale dell’economia delle Samoa americane, nonché un’industria turistica in crescita. Controverso, la maggior parte dei samoani americani sono cittadini statunitensi ma non sono cittadini statunitensi.