La frase inglese “primo arrivato, primo servito” è un idioma piuttosto letterale. È fondamentalmente un’abbreviazione di una frase più grande che usa le stesse parole letteralmente. Ad esempio, per dire questo in un modo diverso, qualcuno potrebbe dire che “chi viene prima sarà servito per primo”.
Sostituire la frase più lunga sopra con la frase “primo arrivato, primo servito”, spesso include la trasformazione della frase idiomatica più breve in un aggettivo. Ad esempio, qualcuno potrebbe dire di una cena, “chi prima arriva, meglio alloggia”. Qui la frase idiomatica descrive l’evento e svolge il ruolo di aggettivo nel discorso.
L’origine di questa frase non è comunemente nota. Gli esperti di parole presumono che questa frase sia stata naturalmente usata nel tempo come un modo abbreviato per parlare dei metodi di distribuzione. Uno dei modi migliori per capire la frase è metterla a confronto con altri metodi di distribuzione. Una cena che non è “primo arrivato, primo servito” è quella in cui si applicano le prenotazioni. Ad esempio, una cena o un servizio di ristorazione in cui gli individui ricevono piatti contrassegnati con i loro ordini, o sono seduti e serviti in un ordine particolare, non è “primo arrivato, primo servito”.
Questa frase, che viene utilizzata per riferirsi alla distribuzione aperta, può riguardare il cibo o distribuzioni più astratte. Ad esempio, un capo di un’azienda di servizi potrebbe dire a un team di lavoratori che gli incarichi sono “primo arrivato, primo servito”. Qui l’idea è che chi prima richiede formalmente gli incarichi li ottenga e che gli incarichi non vengano suddivisi in base all’anzianità, alle quote o a qualsiasi altro tipo di orario fisso.
Frasi simili a “primo arrivato, primo servito” sono usate anche nell’inglese idiomatico per parlare di ordine. Ad esempio, la frase di quattro parole “first in, last out” si riferisce a qualsiasi situazione in cui persone, elementi o elementi sono contrassegnati o contrassegnati per la sequenza. In queste situazioni il primo ad entrare è l’ultimo ad uscire. Questa frase è ampiamente utilizzata in ingegneria in un ampio spettro di scenari in cui è importante che gli oggetti seguano un protocollo fisico.