Il 22° Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti è stato emanato nel marzo 1951. Esso afferma che nessuno può essere eletto alla carica di Presidente degli Stati Uniti per più di due mandati, il che equivale a due periodi di quattro anni per un totale di otto anni. Il 22° emendamento limita anche l’elezione a più di un mandato per chi entra nella carica di presidente, ad esempio come vicepresidente che assume la presidenza a causa della morte e dell’impeachment del presidente in carica.
La premessa alla base del 22° emendamento viene fatta risalire al primissimo presidente degli Stati Uniti, George Washington, che si rifiutò di accettare un terzo mandato. È generalmente visto come un limite di durata che impedisce l’istituzione di una struttura di governo simile a una monarchia in linea di principio, se non di fatto. Dopo che Washington ha rifiutato di accettare un terzo mandato, sono passati quasi 150 anni prima che un presidente avesse l’opportunità di affrontare lo stesso dilemma.
Franklin Delano Roosevelt divenne presidente degli Stati Uniti nel 1932 e ricoprì un terzo mandato. Uno dei motivi principali per cui Roosevelt fu eletto per un terzo mandato nel 1940 fu che gli Stati Uniti erano appena usciti dalla Grande Depressione e Hitler stava minacciando l’Europa. Un cambio di leadership durante questo periodo cruciale della storia per la nazione è stato visto come imprudente. Nel 1944, tuttavia, con il mondo inghiottito dalla guerra, persistevano le stesse condizioni e Roosevelt si candidò e fu eletto per un quarto mandato.
Roosevelt ha vissuto meno di 100 giorni nel suo quarto mandato, soccombendo infine a quella che all’epoca era considerata la poliomielite, ma ora si pensa fosse la sindrome di Guillain-Barre che lo aveva tenuto su una sedia a rotelle dall’età di 39 anni. Il vicepresidente Harry Truman allora prese il suo posto come presidente. Il senno di poi del Congresso degli Stati Uniti dopo la fine della guerra ha portato a una spinta per rendere i limiti di durata la legge ufficiale del paese. Truman era l’unica eccezione al 22° emendamento, poiché consentiva al presidente in carica al momento della sua scomparsa di candidarsi per un terzo mandato. Sebbene Truman potesse candidarsi per un terzo mandato nel 1952, scelse di non farlo.
Alcuni critici del 22° emendamento sostengono che influisca negativamente sulla politica estera. Dittatori come Saddam Hussein che non hanno limiti di mandato possono spesso aspettare che la Presidenza degli Stati Uniti passi di mano prima di intraprendere azioni che sanno sarebbero state duramente reagite dall’attuale presidente in carica. Un altro esempio di questo effetto è stato quando gli ostaggi statunitensi detenuti dall’Iran sono stati rilasciati proprio nel momento in cui Ronald Reagan ha prestato giuramento nel 1981, apparentemente nel tentativo di snobbare il presidente Carter che aveva cercato di salvarli, e per corteggiare il favore del presidente Reagan andando inoltrare.