Il test di Marsh è un test di laboratorio sviluppato nel XIX secolo per verificare la presenza di tracce di arsenico in un campione. Prende il nome da James Marsh, il chimico che lo sviluppò frustrato perché i test sull’arsenico esistenti non erano sempre così sensibili come avrebbe dovuto essere. Voleva anche sviluppare un metodo che impressionasse le giurie con la sua affidabilità, rendendo più facile dimostrare il coinvolgimento dell’arsenico nei casi di avvelenamento. Questo era un problema così ricorrente nel 19° secolo che uno dei soprannomi dell’arsenico era “polvere ereditaria”, riferendosi al suo uso negli omicidi di parenti scomodi.
Le persone che hanno usato abilmente questo veleno potrebbero indurre sintomi simili al colera nelle loro vittime. I decessi venivano spesso attribuiti a cause naturali e, nei casi in cui si sospettava un avvelenamento, non era sempre possibile identificare l’arsenico. James Marsh ha deciso di cambiarlo e, nel processo, ha sviluppato un test così efficace da contribuire direttamente a un calo della frequenza degli avvelenamenti da arsenico.
Il suo test prevedeva la reazione di un campione da un caso con zinco e acido. Ciò produceva una miscela di gas che poteva essere fatta passare attraverso un tubo riscaldato, lasciando dietro di sé depositi. Esaminando i depositi, il tecnico di laboratorio poteva determinare se l’arsenico fosse presente nel campione originale e in quale concentrazione. La determinazione della concentrazione è stata effettuata confrontando i risultati del test Marsh con fotografie dei risultati del test da campioni di concentrazione nota.
Il relativamente semplice test di Marsh poteva essere usato in tribunale per mostrare alle giurie che l’arsenico era stato coinvolto in una morte e per dimostrare che le concentrazioni del veleno erano fatali. Ciò ha reso molto più difficile uccidere le persone con l’arsenico senza timore di essere scoperti. Il suo test potrebbe essere utilizzato anche per verificare la purezza del campione in altre situazioni, come preoccupazioni per il cibo contaminato da arsenico. Durante il 19° secolo, molti alimenti e farmaci sono stati contaminati da pratiche di manipolazione inadeguate, mancanza di conoscenza o sostituzione degli ingredienti, rendendo i test di qualità fondamentali per la sicurezza.
Nel corso del tempo sono stati apportati alcuni miglioramenti al test Marsh, incluso l’uso di test per confermare che gli agenti reattivi e le apparecchiature fossero privi di arsenico prima del test. Ciò ha garantito risultati di test accurati e privi di contaminazione. Sono disponibili altri test per verificare la presenza di arsenico nelle moderne strutture di laboratorio, ma il test di Marsh è ancora utilizzato nell’educazione degli studenti e nelle dimostrazioni di quella che è nota come “chimica analitica di generazione di vapore”, una famiglia di tecniche correlate per identificare i singoli componenti di noti campioni.