Che cos’è la dottrina dell’incorporazione?

La dottrina dell’incorporazione è una dottrina giuridica sviluppata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. È una teoria giuridica basata sulla clausola del giusto processo del Quattordicesimo Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti. Questa dottrina è talvolta utilizzata nei casi che coinvolgono il Bill of Rights, che sono i primi dieci emendamenti alla Costituzione. Quando applicata, la dottrina dell’incorporazione viene utilizzata come base per richiedere ai governi statali di concedere ai propri cittadini gli stessi diritti che il governo federale deve ai sensi della Carta dei diritti.

Fino alla creazione della dottrina dell’incorporazione, il Bill of Rights si applicava solo al governo federale. Sebbene il Bill of Rights sia stato ratificato nel 1791 e il Quattordicesimo Emendamento nel 1868, questa dottrina non è stata creata fino al 1890. A quel tempo, furono appellati alla Corte Suprema una serie di cause che indussero la Corte a iniziare a interpretare in modo più ampio la clausola di due process del Quattordicesimo Emendamento.

In base a questa regola, per la prima volta parti del Bill of Rights furono rese esecutive contro i governi statali. Nel corso del tempo, alcune sezioni del Bill of Rights sono state gradualmente identificate e incorporate come rientranti nella garanzia del quattordicesimo emendamento del giusto processo legale a tutti i cittadini statunitensi. La dottrina consentiva alla Corte Suprema di affermare che la parte specifica della Carta dei diritti nel caso in cui stava decidendo si applicava anche agli Stati, perché agli Stati si applicava il Quattordicesimo Emendamento.

Tra i diritti che gli stati sono stati tenuti a concedere ai propri cittadini in base a questa regola ci sono le garanzie di libertà di religione, parola, stampa e riunione del Primo Emendamento. Gli Stati devono anche concedere il diritto del Secondo Emendamento di detenere e portare armi e la garanzia del Terzo Emendamento di libertà dall’alloggio dei soldati. Inoltre, la protezione del Quarto Emendamento da perquisizioni e sequestri irragionevoli e il requisito dei mandati sono stati ritenuti applicabili agli Stati.

Gli Stati sono inoltre tenuti a garantire ai cittadini la protezione dall’autoincriminazione e dal doppio rischio ai sensi del quinto emendamento. Agli stati sono richieste anche le concessioni del sesto emendamento del diritto a un avvocato e un rapido processo pubblico da parte di una giuria imparziale. La protezione dell’ottavo emendamento da punizioni crudeli e insolite è garantita anche dagli stati.