Che cos’è la psichiatria culturale?

La psichiatria culturale è lo studio e il trattamento della malattia mentale negli individui e che prende in considerazione anche implicazioni più ampie di razza, etnia, religione e background culturale. Questo approccio alla psichiatria contestuale è cresciuto in modo significativo man mano che le società moderne sono diventate più diversificate. La psichiatria culturale è una disciplina espansiva che utilizza la ricerca di scienziati sociali e comportamentali, antropologi medici e culturali e operatori della salute mentale di tutto il mondo per determinare il miglior corso di trattamento clinico per i singoli pazienti. Ad esempio, quando si tratta un individuo per la depressione, uno psichiatra culturale potrebbe considerare fattori come le conseguenze psicologiche della discriminazione, lo stress migratorio e acculturativo, gli aspetti della spiritualità e della religione indigene o la credenza nelle pratiche di guarigione tradizionali o popolari. Al suo centro, la psichiatria culturale cerca di aumentare l’efficacia dei servizi clinici – diagnosi, cura e trattamento – per persone di diversa estrazione.

Le persone che praticano la psichiatria culturale si concentrano sull’importanza delle influenze culturali nella salute mentale nel tentativo di fornire cure culturalmente rilevanti. Il concetto di cultura non è tanto legato alla disciplina della psichiatria quanto integrato in essa. Ad esempio, c’è spesso una grande variazione nel modo in cui le persone che provengono da culture diverse e che si sentono male mentalmente esprimono il loro disagio, sia nel linguaggio che concettualmente. Pertanto, affinché uno psichiatra culturale comprenda meglio lo stato mentale di un paziente, è spesso necessario che il clinico raccolga informazioni sul background familiare del paziente e sul suo contesto socio-culturale. Insieme a razza, etnia e religione, le informazioni rilevanti potrebbero includere le aspirazioni personali e familiari, le caratteristiche identificative percepite della classe socioeconomica e la sua esperienza e storia di immigrazione o emigrazione.

Gli effetti dello stress acculturativo sono al centro della psichiatria culturale, ma generalmente non sono affrontati nella psichiatria tradizionale. L’acculturazione si verifica quando una cultura, o un individuo all’interno di quella cultura, viene modificata o cambiata a seguito del contatto o dell’assorbimento da parte di un’altra cultura. L’aumento della migrazione di persone e gruppi a livello globale è una delle ragioni alla base della crescita di approcci interculturali alla malattia mentale. La psichiatria culturale non solo tiene conto dei limiti delle tradizionali categorie di malattie mentali, ma abbraccia anche categorie di malattie mentali culturalmente indigene. Lo psichiatra interculturale distingue tra malattia, che è il malfunzionamento di processi biologici o psicologici, e malattia, che è la reazione personale e culturale alla malattia.

Nella psichiatria culturale, la cultura – spesso definita come le credenze, i valori e le pratiche di uno specifico gruppo etno-culturale – non è vista come statica. La cultura, come si applica a un individuo, è un concetto dinamico in continua evoluzione che è influenzato non solo dall’acculturazione ma da questioni di povertà, classe sociale e genere, tra gli altri. Inoltre, solo perché un individuo è membro di una cultura distinta, non significa necessariamente che aderisce a tutte le credenze, costumi o rituali del gruppo in generale. Nella psichiatria culturale, un paziente è visto sia come individuo che come essere sociale all’interno di un contesto culturale.