La terapia Su Jok è una forma di medicina alternativa in cui la pressione viene applicata alle mani e ai piedi di un paziente. Viene spesso definita digitopressione coreana, poiché è stata creata da Park Jae Woo, un professore di origine coreana. Le persone che praticano la terapia Su Jok credono che tratterà e preverrà i problemi di salute in modo olistico, usando l’energia del corpo invece della medicina per migliorare la salute di una persona.
In generale, i praticanti della terapia di Su Jok credono che applicando una pressione su determinate aree della mano o del piede di un paziente, un disturbo possa essere curato o prevenuto in altre parti del corpo. Ad esempio, secondo i diagrammi terapeutici di Su Jok, se un praticante applicasse una pressione alla base della mano di un paziente, curerebbe disturbi relativi alla milza. In un altro esempio, se un praticante applicasse pressione sulla punta del pollice di un paziente, lo stress verrebbe ridotto – secondo la pratica, questo funzionerebbe anche se un paziente dovesse usare le proprie dita per applicare la pressione. La tecnica della pressione delle dita funziona principalmente perché la punta del pollice è correlata ai disturbi del cervello e molti professionisti credono che lo stress abbia origine nel cervello.
In molti casi, i piani di trattamento della terapia Su Jok durano da sei a 12 sessioni. A seconda della gravità del disturbo, il numero di sessioni può aumentare o diminuire. Il numero di sessioni potrebbe variare per un paziente che utilizza la terapia anche come misura preventiva. Molti professionisti riferiscono che i pazienti iniziano a sentire un miglioramento delle loro condizioni subito dopo la prima sessione.
Le persone che praticano la terapia Su Jok affermano che è più facile da imparare rispetto ad altre forme di trattamento olistico, come l’agopuntura. In genere, un praticante inizia applicando una pressione costante alle mani e ai piedi del suo paziente. Mentre lo fa, osserverà continuamente il paziente. Quando raggiunge un’area specifica su una mano o un piede in cui il suo paziente mostra tenerezza o dolore, avrà trovato la fonte della malattia del paziente. Ad esempio, se il paziente fa una smorfia o sussulta quando l’operatore applica una pressione su un’area specifica sulla mano del paziente, può quindi controllare quell’area rispetto alla mappa corrispondente per vedere quale organo è affetto dalla malattia.
Una volta scoperto l’organo malato, il medico può impegnarsi in altri piani di trattamento. Ad esempio, può applicare aghi di agopuntura, magneti o anelli colorati sul corpo della persona. Molti professionisti raccomanderanno che il paziente si sottoponga anche a un massaggio delle mani e dei piedi, che può essere eseguito manualmente o tramite l’uso di rulli o altri accessori per il massaggio.