La virtualizzazione è definita come una vista logica tra i sistemi hardware del computer e il software utilizzato per gestirli. Tre termini utilizzati per descrivere l’impatto della virtualizzazione sui sistemi informatici sono la virtualizzazione della rete, la virtualizzazione dello storage e la virtualizzazione del server. È un concetto che è stato originariamente introdotto negli anni ‘1960 quando l’IBM Watson Research Center ha avviato il progetto M44/44x. Lo scopo del progetto era quello di valutare da vicino la nozione di “time sharing” come era più comunemente conosciuta. Il progetto M44/44x ha esaminato l’applicazione pratica della virtualizzazione attraverso l’utilizzo di macchine virtuali che utilizzano la memoria virtuale e la multiprogrammazione.
Da quel momento, la metodologia è stata associata a varie tecnologie informatiche tra cui partizionamento, condivisione del tempo, emulazione della macchina, simulazione e qualità del servizio. La virtualizzazione della rete combina le risorse disponibili suddividendo la velocità di trasferimento dei dati, o larghezza di banda, in canali indipendenti più piccoli in modo che possano essere assegnati a un server designato in tempo reale. In questo scenario, la virtualizzazione funziona per camuffare la vera complessità del sistema suddividendolo in parti più piccole e più controllabili.
In alternativa, la virtualizzazione dello storage è il raggruppamento di diversi componenti di storage fisico in quella che sembra essere un’unità virtuale solitaria che viene poi gestita da una posizione centrale. Questa forma di virtualizzazione viene utilizzata abitualmente per coordinare le reti dell’area di archiviazione. La virtualizzazione dei server consente alla rete di nascondere agli utenti le risorse del server, come la posizione fisica e l’identità di server, processori e sistemi operativi. L’obiettivo è evitare che l’utente debba interpretare, elaborare e amministrare complicate transazioni del server, consentendo allo stesso tempo la collaborazione delle risorse con la capacità di essere ulteriormente sviluppata.
La virtualizzazione offre numerosi vantaggi che supportano l’efficienza dei costi e i risultati finali della garanzia della qualità. Ad esempio, può essere utilizzato per combinare le funzionalità di più stazioni di calcolo sottoutilizzate su pochi server. La virtualizzazione consente inoltre agli amministratori di rete di eseguire software normalmente limitato a sistemi operativi precedenti o di essere utilizzato per proteggere le piattaforme di elaborazione da applicazioni potenzialmente instabili. Inoltre, è possibile creare un monitor di una macchina virtuale e utilizzarlo come sistema operativo di base. Questi sono solo alcuni dei vantaggi offerti ai professionisti IT quando applicano le tecniche di gestione della virtualizzazione.
Sebbene la maggior parte delle aziende inizi l’esplorazione della virtualizzazione con il test e lo sviluppo delle applicazioni, questo strumento sta rapidamente diventando la soluzione preferita a livello di settore. In un mercato competitivo, i responsabili IT hanno il compito di soddisfare in modo creativo i requisiti di servizio della propria organizzazione. La virtualizzazione offre alle aziende una soluzione unica per una varietà di condizioni aziendali a una frazione del costo.