La virtualizzazione dell’hardware è un sistema che utilizza un processore per agire come se si trattasse di diversi computer. Questo ha due scopi principali. Uno è quello di eseguire diversi sistemi operativi sullo stesso hardware. L’altro è consentire a più utenti di utilizzare il processore contemporaneamente. Sebbene ci siano vantaggi sia logistici che finanziari per la virtualizzazione dell’hardware, ci sono ancora alcune limitazioni pratiche.
Il nome virtualizzazione hardware viene utilizzato per coprire una gamma di tecnologie simili che svolgono la stessa funzione di base. A rigor di termini, dovrebbe essere chiamata virtualizzazione assistita da hardware. Questo perché il processore stesso esegue parte del lavoro di virtualizzazione. Questo è in contrasto con le tecniche che sono esclusivamente basate su software.
Entrambi i principali produttori di processori, o “chip”, hanno le proprie configurazioni di virtualizzazione hardware. Intel è noto come Intel® VT o IVT. Il sistema di Advanced Micro Devices è noto come AMD-V™. Altri nomi utilizzati includono virtualizzazione accelerata, macchina virtuale hardware o virtualizzazione nativa.
L’uso principale della virtualizzazione hardware è consentire a più utenti di accedere al processore. Ciò significa che ogni utente può avere un monitor, una tastiera e un mouse separati ed eseguire il proprio sistema operativo in modo indipendente. Per quanto riguarda l’utente, eseguirà effettivamente il proprio computer. Questa configurazione può ridurre notevolmente i costi poiché più utenti possono condividere lo stesso hardware di base.
Si può dire che qualcuno che accede a un computer tramite la virtualizzazione hardware esegua un desktop virtuale. C’è il rischio che questo possa creare confusione. Questo perché la frase desktop virtuale viene utilizzata anche per descrivere le funzionalità di alcuni sistemi operativi che consentono all’utente di espandere efficacemente il desktop sullo schermo oltre l’area visibile sullo schermo.
Esistono alcune limitazioni significative alla virtualizzazione dell’hardware. Uno è che richiede ancora un software dedicato per eseguire la virtualizzazione, il che può comportare costi aggiuntivi. Un altro è che, a seconda del modo in cui viene eseguita la virtualizzazione, potrebbe non essere così facile aggiungere potenza di elaborazione extra in seguito come e quando è necessario.
Forse il più grande svantaggio è che, indipendentemente dall’efficienza con cui viene eseguita la virtualizzazione, la potenza di elaborazione massima del chip non può essere superata. Ciò significa che deve essere suddiviso tra i diversi utenti. Se questo è un problema dipende dal tipo di applicazioni in esecuzione: il sistema è più adatto ad attività come la navigazione web e l’elaborazione di testi rispetto ad attività come l’editing video che consumano più potenza del processore.