L’analisi CPV ? un sistema utilizzato per verificare in che modo le variazioni del volume di produzione influenzano i costi e quindi i profitti. ? una forma estesa di analisi del pareggio, che identifica semplicemente il punto di pareggio. L’analisi CVP ? in qualche modo semplificata e si basa su alcune ipotesi che non valgono nella realt?, il che significa che ? meglio usato per analisi “a grande quadro” piuttosto che per un esame dettagliato.
L’analisi di breakeven tiene conto del fatto che la produzione comporta costi sia fissi che variabili. I costi fissi includono macchinari, propriet? immobiliari di fabbrica e, in una certa misura, marketing. I costi variabili includono manodopera e materie prime; pi? di queste risorse vengono utilizzate man mano che vengono prodotti pi? prodotti. Il punto di pareggio viene calcolato come costi fissi divisi per il contributo per unit?. Il contributo per unit? ? il prezzo a cui l’azienda vende il prodotto, meno i costi variabili specifici associati alla produzione di quella singola unit?.
L’analisi CVP prende il nome da costo, volume e profitto. L’analisi associata traccia due linee su un grafico con un asse orizzontale che mostra il numero totale di unit? prodotte. Le due righe rappresentano le entrate totali e il costo totale per quel numero di unit?. In quasi tutti i casi, la linea di entrata inizier? pi? in alto rispetto alla linea di costo, ma salir? ad un angolo pi? ripido e alla fine ridurr? il divario prima di superare la linea di costo e quindi allargare il suo vantaggio. Ci? rappresenta un aumento delle vendite che riduce le perdite, colpisce il punto di pareggio e quindi produce profitti crescenti.
Esistono diverse limitazioni significative a queste cifre che derivano da ipotesi semplificate nel processo. Uno ovvio ? che si presume che ogni unit? prodotta verr? venduta automaticamente. Questo non ? spesso il caso nella realt?, e pi? unit? vengono prodotte, maggiore ? il rischio di rimanere con scorte invendute.
Un altro problema con l’analisi CVP ? che in realt? esiste un certo crossover tra costi fissi e variabili. Ad esempio, il costo fisso dei macchinari aumenter? una volta che funzioner? a piena capacit? e quindi la produzione verr? aumentata. Nel frattempo i costi variabili non variano sempre perfettamente in linea con il volume di produzione. Un’azienda pu? essere in grado di aumentare la produzione senza aumentare i costi della manodopera nella stessa misura se ? in grado di recuperare un certo rallentamento del carico di lavoro del personale.
L’analisi CVP ha anche la limitazione che non riesce a tenere conto di tutti i modi in cui le cifre possono variare. Il prezzo di vendita ? trattato come costante, ma nel mondo reale, l’aumento delle vendite pu? comportare alcuni acquirenti che ottengono uno sconto all’ingrosso. Allo stesso modo, il costo variabile per unit? potrebbe non essere coerente, ad esempio, se i materiali possono essere acquistati in grandi quantit? a un prezzo inferiore.