La plastica moderna si trova in molti articoli, dall’imballaggio alle parti di automobili. Se non viene riciclato o smaltito correttamente, diventa inquinamento da plastica. Le particelle minute si raccolgono nell’oceano e avvelenano i pesci da cui l’uomo e altri animali dipendono per il cibo. I sacchetti di plastica e le bottiglie che sporcano le strade sono sgradevoli e rilasciano sostanze chimiche dannose nell’ambiente. Le rigide leggi sui rifiuti e i programmi di riciclaggio, nonché le innovative soluzioni di pulizia sono alcuni modi per ridurre l’inquinamento da plastica.
La plastica non è biodegradabile e anche se viene riciclata non se ne libera. Bruciarlo rilascia gas tossici, gettarlo via riempie le discariche e gettarlo nell’oceano mette in pericolo la vita marina. Gli animali che si affidano alla vita marina per il cibo possono subire gravi conseguenze e si stima che il 44% degli uccelli marini abbia mangiato plastica.
La plastica presenta un problema di smaltimento a terra. Il riciclaggio della plastica non è così comune come il vetro o il cartone. I sacchetti della spesa e le bottiglie d’acqua usa e getta sono spesso visti nei fossati e attaccati al fogliame. Gli animali possono essere catturati negli anelli da lattine di soda e soffocare o morire di fame. Le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino e le sostanze cancerogene dall’inquinamento plastico, come i ftalati, il bisfenolo A e lo stirene monomero, possono filtrare dal materiale nelle acque sotterranee.
Il Great Pacific Garbage Patch è un’area nel Gyre del Nord Pacifico, dove la concentrazione di inquinamento da plastica è molto più alta nella colonna d’acqua del normale. Piccole particelle di materiale disgregato e fanghi chimici si sono accumulati nelle correnti del gyre. La plastica può assorbire le tossine ed essere ingerita dalla vita marina. La rimozione non è possibile senza interrompere seriamente la vita microbica e plancton nella zona. La patch non è grande come alcuni media l’hanno interpretata, ma è ancora una preoccupazione.
Gli scienziati stanno studiando l’inquinamento da plastica con l’obiettivo di trovare modi per ridurre il danno già fatto. Nel 2009, un gruppo di ricerca giapponese ha scoperto che alcuni tipi di plastica si rompono più rapidamente e a temperature più fredde nell’oceano di quanto si pensasse in precedenza. I risultati successivi di ricercatori britannici hanno dimostrato che alcuni microbi si attaccano alla plastica e possono abbattere sia le tossine che la plastica stessa. Si spera che lo studio continui troverà che i microbi o un’altra soluzione naturale possono combattere il problema.
Le comunità possono aiutare a prevenire l’inquinamento da plastica implementando programmi di riciclaggio più aggressivi. Le città di tutto il mondo hanno istituito politiche che vietano i sacchetti di plastica o ne tassano l’uso. Molte persone in Europa e negli Stati Uniti usano borse di stoffa o di spago per fare shopping. I rivenditori hanno istituito programmi per la raccolta e il riciclaggio di sacchetti di plastica, nonché piccoli sconti per l’utilizzo di sacchetti di stoffa che vendono. I paesi con rigide leggi anti-rifiuti, che hanno multe e sanzioni per lo scarico di rifiuti di plastica, possono essere utilizzati come modelli per una migliore conformità normativa.