Che cos’è l’interesse di minoranza?

L’interesse di minoranza rappresenta una situazione in cui un individuo, gruppo di individui o società possiede una quota di un’altra società pari a meno del 50% delle sue azioni con diritto di voto, altrimenti note come azioni ordinarie. È stato ideato dai contabili come un modo per tenere traccia di eventuali divisioni di proprietà e controllo su un’azienda. Una società che detiene più del 50% delle azioni con diritto di voto è indicata come società madre.

Ad esempio, la società X possiede l’85% della società Y e il restante 15% delle azioni con diritto di voto è di proprietà di un gruppo di singoli azionisti ordinari. La società X ha ancora una partecipazione di controllo nella società Y perché è l’azionista di maggioranza o la società madre. Il quindici per cento non è invece sotto il controllo della Società X e rappresenta la quota di minoranza del singolo gruppo. Questo tipo di accordo non è raro, ma deve riflettersi nella contabilità finanziaria consolidata della società X, la società madre.

A partire dal 15 dicembre 2008, il Financial Accounting Standards Board (FASB) ha emesso un emendamento all’Accounting Research Bulletin (ARB) 51. Tale emendamento ha dettagliato il trattamento contabile specifico degli interessi di minoranza. Prima della modifica, gli interessi di minoranza erano inclusi nello stato patrimoniale o tra le passività a lungo termine o il patrimonio netto o tra queste due sezioni. Nella maggior parte dei casi, l’interessenza di minoranza è stata collocata tra le passività a lungo termine perché rappresentava la quota di azioni della società che era “dovuta” a un soggetto esterno. Il problema di segnalarlo nella sezione del passivo è che non è un vero debito, ma rappresenta invece una dichiarazione di proprietà.

Con l’emendamento, il FASB ha stabilito che collocare la quota di minoranza nella sezione del patrimonio netto era una soluzione migliore perché dava un’immagine più chiara di ciò che il concetto rappresenta. L’interesse di minoranza è un riflesso di quanto del patrimonio netto della società è di proprietà di altre entità. Pertanto, si inserisce perfettamente nella sezione del patrimonio netto dell’azionista in quanto riguarda la questione della proprietà e del controllo, al contrario della passività o del debito.

L’emendamento all’ARB 51 mira a migliorare la comparabilità dei prospetti contabili tra le società. Richiede che tutte le società registrino gli interessi di minoranza nella sezione del patrimonio netto dell’azionista del bilancio per fornire uniformità. In realtà, una società può avere partecipazioni di minoranza in diverse sue controllate e queste verranno sommate per riportare un dato cumulativo nel bilancio consolidato della società madre.

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