L’intervento terapeutico in caso di crisi (TCI) è una modalità di consulenza praticata in ambienti estremamente mutevoli e pericolosi per i pazienti e che cerca di alterare i meccanismi disadattivi di coping e le risposte distruttive del paziente, incoraggiando al contempo abitudini costruttive di gestione dello stress. Piuttosto che fare affidamento sulla forza e sulla moderazione quando si tratta di pazienti aggressivi, l’intervento terapeutico in caso di crisi enfatizza la sensibilità, le regole, la leadership e il reindirizzamento. I consulenti utilizzano diversivi, strategie di legame e interazione verbale per calmare i clienti, lasciando l’intervento fisico come ultima risorsa praticato solo per un breve periodo di tempo. Anche allora, la contenzione fisica e la soppressione nel TCI richiedono supervisione e non possono essere usate come una forma di disciplina, ma solo un modo per proteggere pazienti e lavoratori.
Il TCI non viene praticato solo nel punto di conflitto o di crisi. Si tratta invece di un intervento continuo volto a rendere più tollerabili e gestibili i momenti di crisi. Originariamente sviluppato negli anni ‘1980 per essere utilizzato nei centri di trattamento residenziali che servono bambini e adolescenti, l’intervento terapeutico in caso di crisi è accreditato per ridurre gli scenari di crisi, mitigare il rischio di lesioni fisiche durante un confronto carico di emozioni e ridurre la probabilità che il paziente ripeta pericolosi Azioni.
Ancora ampiamente praticato nei centri residenziali per adolescenti, il TCI è un modello terapeutico specifico e formale basato sulla ricerca che viene insegnato attraverso curriculum e letteratura certificati da formatori certificati. I terapisti autorizzati e gli operatori della salute mentale che sono stati istruiti e valutati nei metodi e nelle strategie TCI sono i principali utenti dell’intervento terapeutico in caso di crisi. Per sicurezza ed efficacia, questo modello di intervento si basa su un approccio di squadra e raramente viene eseguito da un solo consulente che si occupa di un paziente frustrato o violento. Piuttosto che fare affidamento sulla forza e sulla moderazione quando si tratta di clienti aggressivi, l’intervento terapeutico in caso di crisi enfatizza la sensibilità, la leadership e il reindirizzamento.
Durante la formazione per TCI, che può durare 30 ore o più, ai lavoratori vengono prima insegnate le fasi dello sviluppo del bambino in modo che qualsiasi comportamento esibito riscontrato possa essere inteso come normale o anormale. Ai lavoratori viene insegnato come pianificare le attività per creare un ambiente piacevole per i pazienti problematici e come utilizzare l’elaborazione di gruppo in modo che tutti i pazienti possano condividere sentimenti ed esprimersi. I formatori insegnano anche ai professionisti della salute mentale come costruire correttamente relazioni con bambini e giovani stabilendo routine e transizioni in modo che i pazienti si trovino regolarmente in un ambiente prevedibile e rilassante.
Dopo aver completato la formazione, i professionisti della salute mentale ricevono la certificazione in TCI, che deve essere aggiornata ogni anno dopo brevi periodi di riqualificazione. Anche i pazienti nelle strutture che utilizzano l’intervento terapeutico in caso di crisi sono formati, ma da membri del personale; i membri dello staff insegnano ai giovani abilità e metodi di competenza emotiva per gestire lo stress prima di qualsiasi crisi o trauma. Vengono insegnate anche abilità di ascolto e comunicazione, compresi i modi non verbali per comunicare bisogni e ansie.