Si ritiene che il pesce pietra sia il pesce più velenoso del mondo, appartenente al genere Synanceia della famiglia Synanceiidae. Si trova principalmente nelle aree costiere all’interno della regione indo-pacifica, che comprende gran parte dell’Oceano Pacifico, dell’Oceano Indiano e dei mari indonesiani che le uniscono, escluse le regioni polari e temperate. Gli habitat si trovano anche al largo della costa settentrionale australiana. Sebbene considerato un animale marino, alcune specie sono note per vivere nei fiumi.
Il pesce pietra prende il nome dalla sua capacità di cambiare i suoi colori chiazzati per mimetizzarsi tra le rocce e le barriere coralline in cui vive. A seconda della specie, il suo corpo può raggiungere circa 14 pollici (circa 35 cm) di lunghezza. Il pesce pietra ha grandi teste rivolte verso l’alto e occhi sporgenti. Un pesce pietra siederà sul fondo del mare aspettando perfettamente il passaggio di piccoli pesci e gamberetti. Quando un pesce si avvicina abbastanza, il pesce pietra si lancia con la bocca aperta, succhiando la sua preda e tornando alla sua posizione originale in poche frazioni di secondo.
Per scoraggiare mante, squali e altri cacciatori che perlustrano il fondo marino e le barriere coralline alla ricerca di cibo, il pesce pietra ha sviluppato un meccanismo di difesa mortale. La pinna dorsale ha tredici spine aghiformi, abbastanza affilate da perforare la suola di una scarpa. Ghiandole contenenti veleno altamente tossico alimentano le spine, pompando veleno in qualsiasi animale abbastanza sfortunato da essere bloccato. Una volta che le spine hanno rilasciato la loro tossina nociva, le ghiandole devono rigenerarsi nel corso dei prossimi giorni prima di diventare completamente cariche.
Una puntura di un pesce pietra crea un dolore lancinante accompagnato da rapido gonfiore e necrosi nel sito della puntura. L’entità della lesione dipende dal numero di spine coinvolte, dalla profondità delle ferite e dalla quantità di tossina erogata. Il veleno attacca i muscoli, potenzialmente colpendo il sistema respiratorio e il cuore. Ne possono derivare paralisi locale, difficoltà respiratorie e shock. La morte può avvenire entro 48 ore. Tuttavia, una puntura è curabile, con un trattamento rapido è il corso più efficace.
Secondo le informazioni mediche disponibili al pubblico, immediatamente dopo una puntura di pesce pietra la vittima dovrebbe rimanere calma, sdraiarsi ed elevare la parte del corpo ferita – molto probabilmente il piede o la gamba – in modo che rimanga più alta rispetto al resto del corpo. L’area lesa deve essere immersa in acqua tanto calda quanto comodamente tollerabile e devono essere presi provvedimenti immediati per trasportare la vittima in una struttura di assistenza medica per ricevere l’anti-veleno e qualsiasi altro trattamento appropriato. Il recupero può richiedere alcuni giorni, a seconda della gravità della puntura.
Se è necessario camminare in acque poco profonde dove potrebbe essere presente un pesce pietra, si consigliano sandali di barriera corallina o altre scarpe protettive di pari qualità. Mescolare lentamente i piedi in avanti attraverso la sabbia potrebbe spaventare un animale vicino, piuttosto che sollevare i piedi e cadere accidentalmente su una spina dorsale. Quando possibile, è preferibile nuotare piuttosto che mescolare, poiché ciò non solo ridurrà la possibilità di contatto con un pesce pietra, ma eviterà potenziali danni all’ecosistema.