Un test ANA, noto anche come test degli anticorpi antinucleari, è progettato per rilevare gli anticorpi antinucleari in un campione di sangue. L’acronimo ANA si riferisce agli anticorpi antinucleari che sono automatici nel senso che si legano automaticamente a determinate superfici all’interno del nucleo delle cellule. Mentre una persona sana dovrebbe possedere una certa quantità di anticorpi per proteggersi dai batteri invasori, gli anticorpi antinucleari lavorano contro questo meccanismo di autodifesa. Infatti, un alto livello di anticorpi antinucleari presenti può indicare che il sistema immunitario è in grado di lanciare erroneamente un attacco ai tessuti sani. Questa condizione è nota come autoimmunità.
Il test ANA è stato sviluppato dal Dr. George Friou nel 1957 per aiutare a diagnosticare i disturbi autoimmuni. Più comunemente, un test ANA viene eseguito quando si sospetta il lupus. Tuttavia, il medico può ordinare un test ANA per escludere vari altri disturbi autoimmuni quando sono presenti determinati sintomi, come frequenti dolori articolari, eruzioni cutanee, affaticamento cronico o febbricola persistente. Ulteriori esami del sangue possono essere eseguiti oltre al test ANA, per includere i test della velocità di eritrosedimentazione (VES) e/o della proteina C-reattiva (CRP). Spesso, i risultati di ciascun esame del sangue possono essere determinati da un singolo campione di siero.
I test ANA consentono al medico di esaminare come alcuni anticorpi reagiscono al nucleo delle cellule In vitro. Quando si osserva una reazione, si dice che siano anticorpi antinucleari. A volte, è necessario utilizzare strumenti di fluorescenza per determinare se c’è una reazione antinucleare. Per questo motivo, il test ANA viene talvolta chiamato test degli anticorpi antinucleari fluorescenti o FANA.
Gli anticorpi antinucleari, o ANA, possono essere presenti anche in pazienti senza malattie autoimmuni. Ad esempio, gli ANA possono essere rilevati in coloro che sono affetti da reni, fegato, seno o altri tipi di cancro. Gli ANA possono essere trovati anche in persone con malattie infettive croniche. Inoltre, un risultato del test ANA positivo può verificarsi in soggetti con morbo di Crohn, morbo di Grave, colite ulcerosa, morbo di Addison, artrite reumatoide e molti altri disturbi. Inoltre, circa il cinque percento della popolazione mostra bassi livelli di ANA senza che sia presente alcuna malattia.
Un risultato positivo del test ANA può anche essere indotto da farmaci. Ad esempio, procainamide, dilantin e idralazina sono farmaci noti per promuovere la produzione di ANA. In questo caso, i livelli elevati di ANA potrebbero non essere correlati ad alcuna malattia. Tuttavia, se viene diagnosticata una malattia, si dice che sia una malattia indotta da farmaci.
Oltre a determinare il numero di ANA presenti durante un test ANA, il medico osserva anche i modelli ANA. Nello specifico, questa osservazione dipende dal tipo di colorazione utilizzata sul nucleo della cellula, che risulta in un pattern omogeneo o diffuso, periferico o orlo, maculato o nucleolare. Nessun modello è specifico per una particolare malattia. Tuttavia, alcune malattie sono più comunemente legate a determinati modelli. Ad esempio, il pattern nucleolare si trova più comunemente nelle persone con sclerodermia.