I fiori perfetti sono legati all’ermafroditismo, alla bisessualità e alla riproduzione, almeno nel mondo vegetale.
Il sistema riproduttivo di una pianta da fiore è generalmente costituito da una componente maschile chiamata stame e una componente femminile chiamata pistillo. Lo stame maschile è responsabile della generazione del polline, minuscole particelle di polvere contenenti parte del codice genetico della pianta. Alla fine, questo polline deve essere consegnato al pistillo femminile, che fornisce il proprio materiale genetico sotto forma di ovaio e un luogo in cui gli elementi combinati maturano in frutto. Le piante descritte come imperfette possono avere solo uno stame maschile o un pistillo femminile, ma non entrambi. Dipendono da insetti, uccelli o dal vento per fornire o ricevere polline.
I fiori perfetti, invece, hanno sia stami che pistilli nella stessa struttura. Gli stami rimangono molto vicini al pistillo, rilasciando significativamente più polline rispetto alle piante maschili imperfette. Questi fiori non dipendono da influenze esterne come insetti o vento per impollinare con successo.
La stragrande maggioranza delle piante da fiore e da frutto sono considerate fiori perfetti. Gli esempi includono denti di leone, gigli, pomodori e rose, ma l’elenco include anche praticamente ogni pianta da frutto e verdura che si trova comunemente in Nord America. La meccanica riproduttiva dei fiori perfetti è il modo in cui la natura assicura che le piante diano frutti o formino nuovi fiori. Le piante autoimpollinanti hanno quasi sempre le stesse caratteristiche generazione dopo generazione, con poche o nessuna mutazione.
I gigli sono piante ideali per coloro che cercano di esaminare la struttura dei fiori perfetti. Lo stame maschile, carico di sacche polliniche, si trova sopra il pistillo femminile. Quando il polline viene rilasciato, cade direttamente nell’area appena sopra le ovaie. Una volta che il polline entra in contatto diretto con un’ovaia, il risultato dovrebbe essere un bellissimo fiore.