Le foto panoramiche sono ampi scatti panoramici che coprono un’intera vista anziché un’istantanea limitata di una porzione standard della vista. Le foto panoramiche danno l’impressione di guardare uno sweep di 150 gradi, o la naturale estensione dell’occhio umano. L’impronta fisica di questi scatti può anche avere una notevole differenza rispetto a una foto standard, in quanto molte volte le foto panoramiche hanno un rapporto d’aspetto più lungo. Un confronto approssimativo è lo schermo televisivo 4: 3 standard o tradizionale, rispetto ai più recenti schermi 16: 9. In realtà, non esiste un rapporto fisso per le foto panoramiche, ma molte potrebbero essere 4: 1 o 2: 1.
Le prime due fotocamere panoramiche furono progettate tra il 1843 e il 1844 in Austria e Francia. La fotocamera austriaca di Joseph Puchberger si basava su una manovella per ammirare la vista panoramica, causando movimenti irregolari e problemi focali. Friedrich von Martens, cittadino tedesco che lavora a Parigi, ha progettato la fotocamera panoramica Megaskop, incorporando ingranaggi per un movimento più stabile. Nonostante questo miglioramento, le lastre fotografiche erano costose e la corretta esposizione delle lastre rendeva difficile scattare foto panoramiche.
Presto i fotografi si affidarono a diverse stampe standard in successione e al loro assemblaggio per creare una vista panoramica. Un fotografo dell’Esercito dell’Unione di nome George Barnard era abbastanza abile nel creare viste panoramiche che avrebbero aiutato i generali a proteggere potenziali campi di battaglia e fortificazioni nemiche.
Nel 1888 la pellicola flessibile sostituì le lastre fotografiche rendendo la fotografia molto più semplice, meno costosa e più accessibile. Dozzine di telecamere sono arrivate sul mercato orientate verso la persona media, molte delle quali hanno scattato foto panoramiche. Alcuni di questi erano il Wonder Panoramic, il Panomax e il Globoscope.
Le prime fotocamere panoramiche erano chiamate “obiettivo orientabile” o “rotazione breve”. Per scattare foto panoramiche l’obiettivo dovrebbe oscillare o ruotare attorno alla fotocamera. Questo movimento ha richiesto solo una frazione di secondo e ha prodotto una vista panoramica con un campo centrale leggermente distorto. L’effetto è simile a un obiettivo fisheye ma meno drammatico.
Le fotocamere a “rotazione completa” o le “fotocamere a scansione” scattano foto panoramiche a 360 gradi ruotando l’intera fotocamera anziché solo l’obiettivo. Queste telecamere motorizzate fanno passare il film alla stessa velocità di rotazione della telecamera, esponendo il film in modo uniforme e preciso attraverso una fessura verticale. Le fotocamere a rotazione completa eseguono scatti di qualità eccellente senza distorsioni. Sono inoltre disponibili telecamere digitali a rotazione completa, a volte denominate telecamere digitali a linea rotante. Queste fotocamere vengono spesso utilizzate per scattare foto panoramiche di siti storici.
Le fotocamere a “obiettivo fisso” hanno obiettivi grandangolari che non si basano sul movimento per le foto panoramiche. La qualità di questi obiettivi per fotocamere varia, così come i risultati. Questo è il tipo più comune di fotocamera panoramica e le limitazioni dell’obiettivo fisso riducono queste foto panoramiche a circa 90 gradi. Questa limitazione può essere superata impiegando avanzati obiettivi grandangolari con filtri centrali, che estendono la vista a circa 120 gradi.
Oggi con la fotografia digitale è possibile assemblare fotografie convenzionali all’interno del software per cancellare le linee di demarcazione creando così foto panoramiche. Questo viene talvolta definito “panorami segmentati” o “panorami cuciti”. Gli scatti di successo dipendono dall’abilità del fotografo e dalla qualità del software.