Cos’è Cyberlibel?

Cyberlibel è uno slogan per la diffamazione che avviene attraverso Internet, su forum, e-mail, blog, chat room, siti Web personali o altri articoli pubblicati. Diffamazione, nella vita reale, significa che qualcuno ha comunicato una dichiarazione falsa e dannosa a un terzo che arreca un danno verificabile alla reputazione della persona diffamata. Poiché la cyberlibel si verifica nel cyberspazio, solleva problemi legali di libertà di parola, personaggi pubblici, opportunità di confutare le dichiarazioni e anonimato che potrebbero giustificare nuove leggi e regolamenti.

Tradizionalmente, la diffamazione avvenuta attraverso giornali, riviste, volantini o lettere, distingueva tra una figura pubblica e una privata. Cioè, un personaggio pubblico come un politico ha meno aspettative di privacy riguardo alle sue attività. Inoltre, è più facile per lui o lei pubblicizzare la propria risposta o difesa a informazioni dannose per correggere l’opinione pubblica. Eppure un individuo che non è agli occhi del pubblico ha una maggiore protezione della propria reputazione. Dal momento che non possono raggiungere facilmente le persone che hanno appreso disinformazione, è più probabile che vinca una causa per diffamazione.

La differenza con cyberlibel è che rende effettivamente pubbliche figure altrimenti private, tramite siti Web a cui molte persone accedono. Inoltre, le leggi sulla diffamazione sono determinate dallo stato e dalla giurisdizione, ma non ci sono limiti geografici alle informazioni su Internet. Gli analisti che studiano la cyberlibel hanno solo pochi casi negli Stati Uniti su cui basare le proprie opinioni e questi casi sono contraddittori. Ad esempio, commentano la responsabilità di uno scrittore originale, come un blogger, rispetto a un punto vendita di distribuzione, come un server host o una bacheca che potrebbe o meno avere il controllo sull’editing.

Le leggi sulla cyberdiffamazione sono ancora in evoluzione in tutto il mondo. Alcuni sistemi ritengono che Internet sia un mezzo unico per la libertà di parola e la diffusione democratica delle informazioni, mentre altri vogliono che il web sia regolamentato come altri mezzi di pubblicazione, come i giornali. Alcuni citano quanto sia facile correggere il record pubblicando il proprio post sul blog, articolo o risposta della bacheca che riduce la necessità di protezione legale della propria reputazione. Altri vogliono che i fornitori di servizi Internet si assumano maggiori responsabilità e responsabilità per la qualità delle informazioni pubblicate attraverso il loro hosting. Potrebbe essere necessario attendere decenni prima che queste domande acquisiscano un precedente giudiziario negli Stati Uniti.