Cos’è il malassorbimento di fruttosio?

Il malassorbimento del fruttosio è il termine medico per l’incapacità di assorbire il fruttosio o lo zucchero della frutta. La condizione era precedentemente nota come intolleranza alimentare al fruttosio e provoca sintomi simili all’intolleranza al lattosio. Gli individui con il disturbo in genere avvertono disturbi gastrointestinali quando il fruttosio viene fatto passare attraverso l’intestino invece di essere assorbito dall’organismo.

Nella maggior parte delle persone, da 25 a 50 grammi (0.88-1.76 once) di fruttosio vengono assorbiti dall’intestino tenue in una sola seduta. Gli individui con malassorbimento di fruttosio possono assorbire molto meno di questo, il che porta alla fermentazione e ad un aumento di batteri e lieviti nell’intestino. I sintomi più comuni del malassorbimento del fruttosio includono gas e gonfiore, disturbi addominali, diarrea o costipazione e nausea. Nei casi più gravi, possono verificarsi ipoglicemia o fegato grasso.

La condizione è spesso erroneamente diagnosticata come intolleranza al lattosio perché i sintomi sono così simili. Un test del respiro all’idrogeno viene solitamente impiegato per una diagnosi clinica accurata e possono essere prelevati anche campioni di feci. Il test del respiro è una procedura non invasiva spesso utilizzata per diagnosticare pazienti con intolleranze alimentari.

Durante un test del respiro dell’idrogeno per il malassorbimento del fruttosio, il paziente respira in un tubo e il medico effettua una lettura di base dell’idrogeno nel respiro. Al paziente viene quindi richiesto di consumare una piccola quantità di fruttosio e ripetere il test con incrementi di 15-60 minuti per un massimo di tre ore. Il medico utilizza le letture di ciascun test per decidere se un paziente è affetto dalla condizione. Nella maggior parte dei casi, se la lettura supera di 20 parti per milione (ppm) la lettura più bassa, al paziente verrà diagnosticato un malassorbimento di fruttosio. L’eccesso di idrogeno nel respiro è causato da una crescita eccessiva di batteri intestinali, che è causata dal fruttosio che non può essere assorbito dall’organismo.

Il malassorbimento del fruttosio non può essere curato, ma i sintomi possono essere gestiti da cambiamenti nella dieta. Gli individui con diagnosi di disturbo dovrebbero evitare cibi che contengono elevate quantità di fruttosio come mele, pere, succhi di frutta, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, cocco, miele, anguria e uvetta. Da evitare anche soda, frutta secca e sciroppata, vino dolce e prodotti addolciti con alcoli zuccherini come il sorbitolo o lo xilitolo.

Sebbene molti frutti siano off-limits per chi soffre di questa condizione, ci sono molti alimenti sicuri per il malassorbimento del fruttosio, tra cui frutta come pesche, prugne, albicocche, nettarine, mirtilli, more, fragole, limoni, lime, banane e ananas. Tuttavia, ogni individuo sarà diverso e alcuni pazienti potrebbero non essere in grado di tollerare gli stessi cibi di altri. È possibile tenere un diario alimentare per monitorare quali alimenti causano sintomi e in quale quantità. I cibi che scatenano il disagio possono quindi essere evitati.