Cos’è la pertosse?

La pertosse, meglio conosciuta come pertosse, è un’infezione respiratoria acuta causata dal batterio Bordetella pertussis. È una malattia altamente contagiosa che colpisce più comunemente i bambini piccoli, tuttavia gli adolescenti e gli adulti più grandi ne sono suscettibili e molti la contraggono perché la loro immunità dalla vaccinazione da bambini è svanita. Sebbene questa malattia ponga gravi rischi per la salute, può essere trattata se diagnosticata nelle fasi iniziali e attentamente monitorata.

Responsabile di un numero catastrofico di decessi prima del suo isolamento nel 1906, è ora disponibile un vaccino di immunizzazione per la protezione contro la pertosse. Il vaccino viene somministrato attraverso una serie di iniezioni e frequentemente in concomitanza con difterite e tubercolosi, come il DPT. Il vaccino DPT rimane la versione più comune dell’immunizzazione infantile, ma un certo numero di bambini ha avuto reazioni avverse ad esso e sono state sviluppate altre varianti. Gli esperti ritengono che il vaccino contro la pertosse perda la sua efficacia durante l’adolescenza e ora raccomandano che gli adolescenti più grandi ricevano una vaccinazione di richiamo.

La pertosse ha un periodo di incubazione che va da sette a ben 30 giorni. La malattia ha tre fasi di sviluppo. Il primo stadio, noto come stadio catarrale, si sviluppa nelle prime due settimane ed è caratterizzato da sintomi comuni ad altre infezioni delle vie respiratorie superiori. Naso che cola, starnuti, febbricola e tosse lieve sono tutti sintomi della fase iniziale. In genere, poiché i sintomi imitano il comune raffreddore, la diagnosi non arriva fino alla seconda fase.

Durante la seconda fase, la tosse persistente peggiora gradualmente. È comune che i malati sperimentino scoppi di spasmi di tosse innescati dai tentativi falliti del corpo di dissipare l’accumulo di muco nelle vie respiratorie. Dopo la tosse, l’inalazione è contrassegnata da un fischio rivelatore o da un suono convulso. La respirazione può essere difficile e persino faticosa durante questa fase.

La fase finale, o di convalescenza, è la fase di recupero e può richiedere da tre a dieci settimane aggiuntive. Gli spasmi della tosse diventano meno frequenti e la respirazione diventa più facile, tuttavia gli effetti persistenti della pertosse possono ancora causare disagio e affaticamento. È meglio se il trattamento viene somministrato prima di questa fase finale.

Gli antibiotici sono usati per trattare la pertosse e sono più efficaci nel ridurre la gravità della malattia se somministrati durante le fasi precedenti. Le complicazioni che possono insorgere, specialmente nei bambini piccoli, includono ulteriori problemi delle vie respiratorie superiori come asma, malnutrizione e raramente convulsioni. Il rischio numero uno associato alla malattia è la polmonite batterica secondaria. La maggior parte dei decessi legati alla pertosse si verifica nei neonati e nei bambini molto piccoli. Se un genitore sospetta che suo figlio sia stato esposto al batterio o presenti sintomi correlati alla malattia, dovrebbe portare il bambino da un medico il prima possibile.