Cos’è l’elettrochirurgia?

Il termine elettrochirurgia si riferisce all’uso di una corrente elettrica ad alta frequenza per tagliare, dissezionare o coagulare i tessuti. Questa corrente alternata applica calore diretto al tessuto, mantenendo la punta della sonda relativamente fresca. La procedura viene eseguita utilizzando un generatore elettrochirurgico e un manipolo che include un elettrodo, a volte indicato come coltello RF. Il principale vantaggio dell’elettrochirurgia consiste nel limitare il più possibile la perdita di sangue durante il taglio del tessuto danneggiato e nell’eseguire tagli esatti e precisi durante l’intervento.

Sebbene l’elettrochirurgia sia utilizzata nelle procedure chirurgiche ortopediche, dermatologiche, cardiache, ginecologiche, plastiche, oculari e urologiche, è più comunemente usata per rimuovere o distruggere le cellule cancerose. La procedura viene utilizzata per trattare i tumori della pelle e del cavo orale nello strato più esterno, nonché il carcinoma a cellule basali e squamose. Per rimuovere le cellule cancerose, l’elettrochirurgia può essere utilizzata in combinazione con la radioterapia o la chemioterapia.

Il cancro delle cellule basali di solito compare sulle aree del corpo esposte al sole, come la testa, il viso, il torace e la schiena. Il cancro a cellule squamose è anche associato a queste aree esposte al sole, ma di solito colpisce solo lo strato superiore della pelle lasciando da soli altri tessuti sani. L’elettrochirurgia ha un tasso di successo approssimativo del 99% quando si rimuove un carcinoma basocellulare largo meno di 1 cm (0.4 pollici) e un tasso di successo dell’84% quando si rimuove un neo canceroso largo 2 cm (0.8 pollici).

Molte volte l’elettrochirurgia viene utilizzata in combinazione con una procedura di taglio, che comporta il taglio di tessuto danneggiato o canceroso con un dispositivo a forma di cucchiaio. Dopo che è stata eseguita una procedura di taglio, l’elettrochirurgia può seguire per bruciare il tessuto cutaneo per aiutare a controllare il sanguinamento e per uccidere le cellule cancerose rimaste. Questa procedura è talvolta preferita rispetto alla chirurgia laser.

La prima elettrochirurgia fu eseguita nel 1926 dal Dr. Harvey Cushing. Il vero dispositivo elettrochirurgico è stato inventato dal Dr. William T. Bovie, che lo ha sviluppato dal 1914 al 1927 all’Università di Harvard. Pertanto, molti elettrochirurghi ancora oggi si riferiscono al dispositivo come “Bovie” quando viene utilizzato per la coagulazione in chirurgia.

L’elettrochirurgia viene spesso confusa con una procedura chiamata diatermia, che prevede anche l’utilizzo del calore. Tuttavia, il calore coinvolto nella diatermia è prodotto dalla rotazione di molecole polari in un campo elettrico alternato ad alta frequenza. Questo è anche il tipo di calore utilizzato in molti forni a microonde.